IL TEMPO (T. CARMELLINI) - Anche solo pensare a Mihajlovic allenatore della Roma, vuole dire, qualora ce ne fosse ancora bisogno, non aver capito che momento è questo per la sponda giallorossa del tifo capitolino. Vuol dire non capire cosa sta succedendo a Roma, non percepire l'umore di una piazza che ha dovuto mandar giù molti bocconi amari in questa stagione terribile. Sia chiaro, nulla da eccepire sulle qualità tecniche di un allenatore che ha preso un Bologna già retrocesso salvandolo in extremis, non ne diamo quindi una valutazione «negativa» in assoluto (anzi), ma la considerazione è chiaramente di altro tipo. In questo anno che ha portato all’esonero del giovane allenatore del futuro, al fallimento Champions, al derby perso in quel modo, all’ennesimo trofeo alzato dall'altra parte del Tevere, che ha coinciso con lo strappo-De Rossi e le ultime polemiche: altra benzina sul fuoco. Ecco in questo anno maledetto, mettere sulla panchina del futuro giallorosso un allenatore che solo due settimane fa è andato sotto la Nord (che lo acclamava come simbolo laziale) battendosi il cuore con il pugno, sarebbe davvero troppo. Anche per i tifosi della Roma. Non lo meritano!