IL MESSAGGERO (G. TEOTINO) - Che calcio sarà? Il futuro è adesso. Probabilmente le decisioni definitive non saranno prese mercoledì quando a Nyon l'Uefa ospiterà Eca e Leghe europee per un meeting importantissimo, ma le posizioni sono già abbastanza chiare e la posta in gioco alta. Si può riassumere così: verrà varata una Superlega europea che relegherà i campionati nazionali a un ruolo subordinato oppure ci sarà soltanto una Champions rafforzata e con qualche garanzia in più per i grandi club? Istruzioni per l'uso di una discussione dall'esito ancora incerto. Si sta parlando di quanto accadrà dal 2024 in poi. Per le prossime due stagioni si andrà avanti come adesso e per il triennio 2021-24 i format sono già stabiliti: le Coppe europee diventeranno tre, a Champions ed Europa League si aggiungerà una Europa League 2, con 32 partecipanti a ogni competizione, gli stessi meccanismi della Champions attuale e la possibilità di recupero nella League inferiore di squadre eliminate nei turni preliminari. Una soluzione che piace all'Uefa e all'associazione delle Leghe europee, ma non all'Eca, presieduta da Agnelli, associazione che oggi rappresenta 232 club europei ma che è nata dalle costole del G-14 del pallone e continua quindi a sostenere gli interessi delle grandi società.
LA RIVOLUZIONE - L'idea dei top club è trasformare la Champions in un super campionato europeo. Inizialmente sempre a 32 squadre, suddivise però in gironi non più da quattro ma da otto. Con una prima fase perciò composta da 14 giornate di andata e ritorno e con play off finali. Sicuramente i play off, ma possibilmente anche le giornate iniziali, secondo l'Eca dovrebbero essere giocati nei week end, spostando i tornei nazionali al mercoledì. Inoltre, si vorrebbe la certezza del diritto per alcune grandi squadre di parteciparvi a prescindere dal loro andamento in campionato. Le motivazioni di questa proposta rivoluzionaria sono di natura prevalentemente economica: i mercati nazionali dei diritti W e delle sponsorizzazioni si stanno saturando, serve qualcosa di nuovo per attirare nuovi investitori. Le Leghe si oppongono a quella che sarebbe una dequalificazione clamorosa dei campionati nazionali e una doccia gelata sulle possibilità e le ambizioni delle squadre piccole e medie e perciò oggi e domani hanno invitato i club a Madrid per studiare contromisure. L'Uefa per ora ha assunto una posizione d'attesa, ma non sembra insensibile alle sirene dell'Eca, che peraltro siede con diritto di voto nell'esecutivo che dovrà prendere la decisione finale. P.S.: alla riunione di Madrid è prevista la presenza di tutte le società italiane tranne Juventus, Inter, Milan e Roma. Se confermata, la mancata presenza della Roma è piuttosto sconcertante, visto che a differenza delle altre tre, non avrebbe alcuna garanzia di partecipare alla Superlega.