LA REPUBBLICA (F. FERRAZZA) - Che servisse tempo, si era capito. Che ne servisse così tanto, è una novità. Gasperini non si libererà così facilmente dall’Atalanta, stretto tra l’entusiasmo di Bergamo, impazzita di gioia per la storica qualificazione alla Champions, e il contratto che lo lega ancora al presidente Percassi. «Resta sicuro», le parole del patron bergamasco dette a caldo domenica sera. Eppure a Trigoria restano convinti che Gasperini si libererà e potrà diventare l’allenatore della Roma, anche se i tempi sono destinati ad allungarsi rispetto alle previsioni. Oggi il tecnico si incontrerà con Percassi, per fare il punto della situazione e mostrargli tutte le sue perplessità sul restare all’Atalanta. I giallorossi aspettano il tecnico ma anche il ds Petrachi che deve liberarsi ancora dal Torino. Nel frattempo, si registrano le parole misurate di Pallotta sulla commozione dell’Olimpico nell’ultima di campionato per il saluto a De Rossi e Ranieri. «Ringrazio i tifosi per aver reso a Daniele un omaggio strameritato. La dimostrazione d’amore e il sostegno sono stati incredibili. E ringrazio il mister che è venuto in un momento difficile. È un vero gentiluomo e un grande romanista». Nessun accenno alla durissima contestazione che ha subito anche domenica sera: Pallotta preferisce fare il diplomatico, rinviando il tempo delle sue verità. De Rossi è partito per il Giappone e si godrà un lungo periodo di vacanza con la famiglia, poi deciderà dove giocare e cosa fare nell’immediato futuro. Mentre è Mirante – che verrà confermato tra i pali – a fare un bilancio della stagione. «I problemi sono stati la mancanza di continuità e gli infortuni e non abbiamo centrato l’obiettivo Champions – le sue parole a margine dei premi Ussi – De Rossi? È stata una cosa commovente per tutti noi. Non ha pianto pubblicamente, ma è crollato a casa. Lui è stato un grande uomo per il calcio italiano». È stata intanto rinviata di qualche giorno l’apertura della campagna abbonamenti.