IL MESSAGGERO (P. LIGUORI) - Non ci sono tante possibilità per prevedere e descrivere la partita di oggi all’Olimpico: semplicemente, la Roma dovrà dimostrare di avere la forza e l’orgoglio per vincere. Altri risultati non servono a nulla e, ancora una volta, tutto sarà esclusivamente nei piedi e nelle teste dei giocatori. Certo, Claudio Ranieri in queste settimane ha fatto di tutto per assecondare la consapevolezza della squadra. Siamo soli, la Champions dell’anno prossimo dipende esclusivamente da voi. Di più ad un allenatore appassionato e perbene non si può chiedere, dice la verità anche conoscendo il rischio di farlo in un ambiente societario saturo di ipocrisia.
Negli stessi giorni, l’AS Roma ha fatto circolare, senza smentite, una giostra di possibili e improbabili allenatori del futuro. Una tale ridda di nomi, da Conte a Sarri, tale da far pensare ad un patologico masochismo: che gusto c’è a far montare titoli e mezze notizie, per farsi dire inevitabilmente: grazie no, a Roma non c’è un progetto? Ovvio, tutti questi allenatori superpagati sono abituati a squadre che comprano talenti, la Roma di Pallotta vende chiunque e, se non si fermano, quest’anno è pronta a vendere perfino giovani campioni, oltre a quelli già affermati. Non serve fare nomi, sarebbe mettere il dito nella piaga, basta pensare al peggio e, con Pallotta, si va sempre molto vicini al vero. Però noi siamo tifosi, non proprietari e possiamo fino ad un certo punto. L’unica domanda è: se ridimensioniamo, perchè cacciare Ranieri? Non prevediamo risposte dagli stessi che non hanno mai spiegato il licenziamento di Di Francesco.