Magari non gli avrebbe dato il suo, ma un altro sicuramente sì. Perché tra un Pallone d’oro vinto e uno solo accarezzato c’è un abisso. A volte colmo di ingiustizie. Esattamente quelle che non hanno mai permesso a Francesco Totti di vincere il trofeo che ha invece portato a casa Luis Figo. E che per la stella portoghese Totti avrebbe avuto pienamente diritto a esporre nella sua bacheca personale. «Francesco lo avrebbe meritato davvero – dice Figo alla presentazione de La Notte dei Re, la partita tra leggende che si giocherà il 2 giugno a Roma, al Foro Italico – A volte il Pallone d’oro lo si vince per la fortuna del momento, a volte non conta neanche quello che fai negli anni ma alcune condizioni che non puoi davvero controllare». (...) E lì Francesco si è raccontato tramite BeIn Sports. «Da dirigente è un lavoro diverso, più difficile per alcuni versi, ma lo faccio come se facessi ancora il calciatore – ha detto –. Del campo non mi manca niente, perché vado tutti i giorni a Trigoria e sto sempre con la squadra. L’unica cosa che mi manca è spogliarmi la domenica». Poi i ricordi, almeno quelli più belli: lo scudetto e il Mondiale («Indimenticabili: il mio sogno da bambino e qualcosa di eccezionale»), gli allenatori («All’inizio avevo paura di Zeman, poi ho scoperto una persona vera e sincera. Capello? Un vincente» (...) Poi, però, Totti è andato sull’attualità. Che in Italia non può trascendere dalla Juventus, la squadra che sta per vincere l’ottavo titolo di fila. «Speriamo che dal prossimo anno questa scia di vittorie possa fermarsi, anche se sarà dura, la Juventus è strutturata per vincere. Va presa come esempio, è forte in tutto. Ha uno stadio, ha più disponibilità, può vendere e comprare e rispetto ad altre è facilitata. È la migliore in Italia e una delle migliori in Europa. Ha comprato Ronaldo, l’obiettivo penso sia vincere la Champions». Già, esattamente dove la Roma punta invece a restare il prossimo anno. E per farlo si affida anche ai suoi tanti azzurri. «Mancini sta facendo un buon lavoro con la nazionale, per fortuna tra i tanti talenti che ha ci sono anche molti romanisti: Cristante, Pellegrini, El Shaarawy, Florenzi e Zaniolo. Giocatori fondamentali per la Roma e per la Nazionale. Che deve tornare sul tetto del mondo» (...)
(gasport)