LA REPUBBLICA (F. FERRAZZA) - II protagonista della vittoria contro il Cagliari ha la faccetta felice e le spalle più leggere. E', inaspettatamente, Javier Pastore — schierato a sorpresa da Ranieri — l'uomo-volata di una corsa Champions destinata ad arrivare all'ultimo secondo di questo tormentato campionato. L'argentino sorride, si scrolla di dosso la pesante etichetta di oggetto misterioso, e racconta la sua rinascita al termine della vittoria contro il Cagliari (3-0). Lanciando una pesante accusa a Di Francesco. "Ho avuto la sfortuna di farmi male subito, a inizio campionato, poi l'allenatore che c'era prima non mi ha preso più in considerazione, non ero un'opzione per lui. Ora ho ritrovato fiducia grazie a Ranieri, che ha capito la situazione in cui ci trovavamo: ha chiesto cose basilari, ossia provare a non prendere gol e a giocare. Questo ci ha aiutato tanto per l'autostima". Un sassolino che Pastore non vedeva l'ora di togliersi, la gioia mista alla rabbia nel festeggiare il suo ritorno al gol (il terzo in campionato), che l'ha aiutato, contro il Cagliari, a trasformare i tanti fischi che lo avevano accolto alla lettura delle formazioni, in altrettanti applausi al momento del cambio. "Sono felice perché l'ultima partita da titolare qui è stata nel derby contro la Lazio (29 settembre, ndr), e non era facile. La squadra mi ha aiutato e adesso ho tanta voglia di fare qualcosa di buono".
La stessa voglia che ha El Shaarawy, ancora tra i migliori in campo, mentre i goleador della squadra restano due difensori: Fazio, alla quinta rete, e Kolarov, all'ottava. Prima di lui, l'ultimo difensore straniero ad aver fatto almeno otto reti era Mihajlovic nella stagione '98-'99. Soddisfatto Claudio Ranieri. Che crede al quarto posto e spiega cosa non è andato in questa stagione. "Abbiamo fatto bene, ma non faccio nessuna tabella Champions. I ragazzi stanno riprendendo consapevolezza, Pastore ha una qualità infinita. Credo che quest'anno il problema sia stato che sono andati via giocatori importanti. E c'è stato disappunto, con i vecchi che non hanno aiutato i nuovi arrivati, perché pensavano a quelli che non c'erano più. Ora stanno ritrovandosi". Peccato, però, che manchino solamente quattro partite alla fine, con un risveglio decisamente tardivo.
Ranieri, poi, spiazza tutti sulla questione Conte. "Certo che lo vorrei alla Roma. Se arriverà, sarò il primo ad essere felice. Tanto di cappello, lo vado anche a prendere all'aeroporto". E, a tal proposito, i riflettori più forti si accendono su Totti. Il dirigente giallorosso esce allo scoperto, annaffiando i sogni dei tifosi. "In queste ultime settimane si parla tanto di Conte — ammette Francesco — che è uno degli allenatori più forti d'Europa, un vincente e qualunque club farebbe follie per lui. Parecchie squadre sono interessate, con uno come lui puoi avere un progetto che ha più possibilità di arrivare alla vittoria" E poi. "Zaniolo? Ha un contratto di cinque anni, che gliene dobbiamo proporre uno di dieci? Poi le cose si fanno sempre in due. Vediamo".