Massimo Ghini, attore e tifoso romanista, ha rilasciato un’intervista a al quotidiano sportivo oggi in edicola, parlando del momento che stanno vivendo i giallorossi. Queste le sue parole:
(...)
Il presidente Pallotta ha detto che i giocatori devono tirare fuori gli attributi.
No, correzione: non ha detto, ha scritto. Per carità, ormai il mondo va così. Se persino i nostri politici, o il presidente degli Stati Uniti, affidano la loro comunicazione a un tweet, figuriamoci se non può farlo Pallotta. Ma i veri presidenti, reali, sono altro. Il calcio è altro.
(...)
Sembra molto arrabbiato, non deluso o sfiduciato.
Io vengo da una generazione che amava contestare e gridare, non solo nel calcio. Oggi non succede più, siamo in un momento storico particolare. C’è una sorta di distacco da tutto e da tutti, che io condivido. O meglio, condivido magari no, ma certamente capisco. Ma che parliamo a fa’? Di che ci arrabbiamo? Domani già si gioca e io ho paura.
(...)
Se pensa alla Lazio?
I nostri non corrono, non raddoppiano… Le marcature boh, beato chi le ha viste. Gli diamo il cuore, i soldi e loro niente. La Lazio, con il loro presidente che è un po’ particolare… gioca e gioca pure bene. Mi rode da morire, ma meritano.
Non vede luce per la Roma?
La fede c’è sempre, ma mi sembra incredibile, come se stessimo assistendo a una commedia di Eduardo De Filippo. Vi dico solo il titolo: “Questi fantasmi”.
(gasport)