IL TEMPO (T.CARMELLINI) - Di buono solo i tre punti, il resto è poca roba, a tratti imbarazzo. Contro l'Empoli che non ha mia vinto una partita in trasferta, la "nuova" Roma di Ranieri fatica maledettamente. Altro che giocatori in grado di arare il terreno, s'è vista la solita Roma timorosa e smarrita che vince solo per la pochezza di un avversario troppo più scarso. E il boato liberatorio dell'Olimpico al triplice fischio dell'inguardabile Maresca, sta lì a dimostrarlo. All'esordio dopo il suo ritorno a Roma Ranieri fatica e non poco, perché questa squadra un'identità non ce l'aveva con Di Francesco figuriamoci ora con un tecnico che ha diretto un allenamento e mezzo. Eppoi senza sette titolari tra squalifiche e infortuni sarebbe stata dura davvero per chiunque: questo gli va riconosciuto.
Ranieri ha molte cose su cui lavorare, molte probabilmente senza soluzione al momento, ma ha anche avuto il grande merito di crederci fino infondo, di motivare i suoi e di riuscire a portare all'Olimpico trentaquattromilacinquecentotto spettatori: non pochi per una Roma-Empoli di lunedì sera tra freddo e pioggia. Il popolo giallorosso risponde «presente» e lo accoglie con uno striscione che non lascia spazio a interpretazioni: «Oggi come ieri, auguri mister Ranieri» recita la Sud. Ma sarà tutt'altro che una passeggiata nonostante la partita si metta bene da subito con il bel gol in avvio di El Shaarawy (ancora una volta il migliore dei suoi). Vantaggio buttato alle ortiche, in un nanosecondo, dall'incredibile autorete di Juan. Insomma la Roma lì dietro fa davvero ridere, figuriamoci stavolta che dei titolari c'è il solo Florenzi ancora una volta in serata «no». Due gialli che lasceranno la Roma in dieci per gli interminabili quindici minuti finali: e meno male che doveva essere la gara del suo riscatto dopo l'errore clamoroso che è costato la Champions. Le castagne dal fuoco a Ranieri le leva alla fine Schick con un gol da attaccante vero che manda avanti la Roma alla ripresa ma inspiegabilmente allo stesso tempo le taglia le gambe: la squadra di Ranieri finisce lì. Zaniolo sbaglia da due passi un gol già fatto e conferma anche lui la serata storta con l'infortunio nel finale proprio per quel polpaccio che lo aveva messo a rischio alla vigilia. Il finale poi è sangue e sofferenza, l'Empoli annusa la preda e prova il colpaccio: che gli sarebbe anche riuscito se Maresca (fin lì peggiore in campo a paletti) non fosse andato alla Var per annullare il gol di Krunic per un fallo di mano evidente di Oberlin. Netto, ma poteva anche finire diversamente e appare chiaro che Ranieri almeno ha portato a Roma un po' di fortuna. Ma la strada è lunga e tutta in salita, difficile capire dove potrà arrivare questa Roma. Perché così non si va da nessuna parte.