Se c'è da giocare a paddle chiamate il maestro Totti

10/03/2019 alle 13:39.
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IL MESSAGGERO (M. FERRETTI) - Una psicosi collettiva, più che una passione. Siamo arrivati al punto che se non hai giocato almeno una partita a paddle sei uno sfigato senza margini di recupero. Il tennis? Sorpassato. Il calcetto? Roba vecchia. Oggi dominano i multicolori racchettoni per il paddle, al punto che in tutti i circoli della Capitale, e non solo, si stanno allestendo a tempo di record campi adatti per questa neppur giovane disciplina.

Ma c'è anche chi, potendoselo permettere, se ne è fatto costruire uno direttamente nel giardino di casa. E lì ospita gli amici per interminabili partite all'ultima goccia di sudore. Tipo Francesco , ammalato di paddle fin dai tempi in cui era ancora il della Roma. Nella sua villa all'Eur è facile trovarlo in campo, quasi a ritmo quotidiano, con gli ex compagni Aquilani e Candela. E le polemiche, gli sfottò e le risate sono infinite... ok, ma anche Roberto Mancini, il ct della Nazionale, per tenersi in forma entra in azione almeno una volta alla settimana. Ai paddlellari è assolutamente vietato dire che, in fondo, è un po' come giocare a tennis, anche se - perimetro di sponde escluso - il gioco lo ricorda parecchio: se ti azzardi a farlo, come minimo ti becchi un vaffa; oppure ti arriva direttamente il racchettone sulla capoccia. Il che, ne converrete, non è un bel campare.