IL MESSAGGERO (U. TRANI) - Il derby, anche se la cornice non è proprio da big match, resta la Partita, almeno nello Capitale. Ma non è solo la rivalità tra le tifoserie a dare un senso alla notte dell'Olimpico. C'è da sistemare la classifica che, per le posizioni attuali, non piace né a Lotito né a Pallotta. Figuriamoci alla gente. La Lazio e la Roma inseguono la zona Champions, ma ora sono fuori. Inzaghi, pur dovendo recuperare la gara contro l'Udinese, è a 7 punti dal Milan quarto e a 9 dalll'Inter terza. Di Francesco, anche se è messo meglio del collega avendo 6 punti in più, è comunque in ritardo: -1 da Gattuso e - 3 da Spalletti, ko nell'anticipo allaSardegna Arena contro ii Cagliari.
PANCHINA SCOMODA - Se oltre al presente, cioè alle ambizioni di entrambe le formazioni in questo torneo, stasera c'è però in palio anche il futuro della Lazio e della Roma, sta a significare che questo derby potrebbe segnare il destino degli allenatori. Entrambi non hanno alcuna certezza di restare. Lotito tirerà le somme su Inzaghi a fine stagione, Pallotta avrebbe allontanato Di Francesco già a settembre. I presidenti chiedono rispettivamente ai loro tecnici la finale di Coppa Italia e il 4° posto in campionato. Ecco perché il verdetto del derby conta più per l'allenatore giallorosso che per quello biancoceleste.
ANDAMENTO INEQUIVOCABILE - Lo 0-0 di martedì sera, nella semifinale di coppa Italia contro il Milan, non deve ingannare: quel punteggio, in campionato, non appartiene alla Lazio (da 30 gare) e nemmeno alla Roma (da 26). Inzaghi conosce il principale difetto del suo gruppo in questa annata. Ai biancocelesti manca l'efficacia: solo 6 gol nelle ultime 9 partite (comprese pure le coppe). Di Francesco, invece, ammette che il vizio di stagione è nella fragilità difensiva della squadra. I giallorossi, nonostante la serie utile di 8 match (6 successi e 2 pareggi), non hanno equilibrio. Vedremo anche stasera qualche tentativo degli allenatori per eliminare i vizi che, pure recentemente, sono risultati fatali.
DOPPIO FINALIZZATORE - Immobile, 3 reti degli ultimi 5 derby (coincise, però, con 3 ko), non sta bene: ricomparso il fastidio agli adduttori che lo tiene in bilico fino al fischio d'inizio. L'attaccante vuole esserci, ma Inzaghi è pronto a riproporre Caicedo che ha firmato gli ultimi 2 successi della Lazio in campionato contro il Frosinone e l'Empoli. Se Immobile comincia il match, possibile la staffetta. O il tandem in corsa per ritrovare la via del gol. La Lazio, tatticamente, sarebbe più o meno la stessa: 3-5-1-1, con Luis Alberto preferito a Correa e piazzato come al solito alle spalle della prima punta, o 3-5-2 con il doppio centravanti. In difesa riappare Radu e a centrocampo Parolo si tiene stretto il posto. A destra il ritorno di Marusic, in ballottaggio con Romulo, per il faccia a faccia con l'ex Kolarov.
VERIFICA FINALE - Manolas si allena da 2 giorni con i compagni, anche se il fastidio alla caviglia non è scomparso. Stamattina il test decisivo: Di Francesco lo considera recuperato, ma mercoledì c'è anche il ritorno degli ottavi di Champions con il Porto. La difesa della Roma, comunque, cambia a prescindere: dentro Florenzi a destra e Fazio in mezzo. Marcano, invece, sarebbe confermato in caso di forfait di Manolas. Il sistema di gioco di partenza è di nuovo il 4-3-3: in questo senso De Rossi sembra più adatto di Nzonzi a piazzarsi davanti alla difesa. Esclusa, al momento, la coppia di play. A centrocampo, dunque, Pellegrini, candidato trequartista se sarà necessario passare al 4-2-3-1, e Cristante, di nuovo titolare. Zaniolo debutta nel derby da esterno destro nel tridente con Dzeko ed El Shaarawy.