IL MESSAGGERO - Belle, bellissime le funivie: anche se le scale mobili della prima linea della metro cadono a pezzi e i bus prendono fuoco a un ritmo mai visto (quasi cento casi negli ultimi due anni). La giunta di Virginia Raggi ha varato il Piano urbano della Mobilità sostenibile, un libro dei sogni con ogni sorta di infrastruttura, costo complessivo: 4 miliardi e 151 milioni di euro. Chi paga? Non si sa. Forse il Ministero dei Trasporti, si spera. Per il resto, intanto si mette tutto nero su bianco nel documento, poi si vedrà.
Tra nodi di scambio, metro D, potenziamento della disastratissima Roma-Lido (è prevista la «trasformazione in Metro E») e della ferrovia Roma Nord («trasformazione in metro F»), linee tranviarie, nuovi prolungamenti delle tratte metropolitane esistenti, la mitologica chiusura dell'Anello ferroviario (se ne parla da decenni), riecco le funivie, simbolo della mobilità a 5 stelle disegnata da Virginia Raggi.
L'IMPEGNO ELETTORALE Vecchia promessa elettorale della sindaca, durante la trionfante campagna del 2016, le cabinovie da città rispuntano nel Pums e in numero ben maggiore rispetto a quanto si era detto finora. Non solo la Casalotti-Battistini, la prima di cui si è parlato, nel feudo elettorale della sindaca. Nel documento varato dalla giunta è segnato un «sistema a fune» anche da Villa Bonelli all'Eur Magliana e un altro sull'asse Jonio-Bufalotta. E altri due collegamenti fluttuanti, sinora rimasti sconosciuti al grande pubblico: «Clodio-Monte Mario-Ponte della Musica e connessione Belsito-Medaglie d'oro» e poi il «sistema a fune Anagnina-Tor Vergata-Torre Angela».
I costi? Nello «scenario di piano», a pagina 236 del faldone licenziato dall'esecutivo comunale, si legge che la tratta Battistini-Casalotti costerebbe 109 milioni di euro. Poco meno di 30 milioni è il finanziamento che servirebbe per tirare su piloni e cabinette tra Villa Bonelli e l'Eur Magliana, altri 32 per la funivia tra piazzale Clodio e il ponte della Musica, la più costosa sarebbe la linea tra Jonio e la Bufalotta. Toccherebbe spendere 150 milioni.
Per alcuni progetti è stata spedita una richiesta di finanziamento al Ministero dei Trasporti, per altri l'iter è ancora tutto da definire. Certo è che tra le opere annotate nelle 278 pagine del Pums, non compare mai il Ponte di Traiano, il collegamento giudicato fondamentale dai tecnici della Mobilità - anche in sede di conferenza dei servizi... - per evitare gli ingorghi a Tor di Valle, se mai verrà costruito il nuovo stadio con annesso mega complesso di negozi, uffici e alberghi, con volumetrie quasi raddoppiate rispetto a quanto previsto dal Piano regolatore. Il governo - sia quello precedente, che quello attuale - si era detto disponibile a finanziarlo. Ma finora, oltre agli annunci, non c'è nulla. E anche la giunta, a questo punto, sembra avere archiviato il progetto.