A Boston hanno lavorato duro, fino a tarda notte in Italia. Colpa del fuso orario, di quelle sei ore di distanza che spostano tanto tra l’America e l’Italia. Non la sostanza, però, perché su quella si era già d’accordo da un po’: James Pallotta, il presidente della Roma, sta infatti per acquistare da Eurnova i terreni su cui poi verrà costruito lo stadio di Tor di Valle. E di questo il tycoon americano ha parlato tutto ieri nei suoi uffici della Raptor con il nuovo management di Eurnova, quello subentrato a Luca Parnasi sulla scia dell’operazione Rinascimento.
(...) Tra Pallotta e Eurnova l’accordo di massima era già stato trovato, per una cifra che si aggira intorno ai cento milioni di euro. A Boston si è discusso di alcuni punti su cui bisognava ancora trova l’intesa. Esattamente quattro, di cui tre di natura giuridica e uno sostanzialmente economico. Difficile però pensare che l’affare possa saltare per qualcuno dei suddetti punti. Insomma, in linea di massima l’accordo già c’è, va solo ratificato. (...)
È chiaro, però, che James Pallotta prima di comprare voglia determinate garanzie. (...) Facile, allora, che ieri a Boston si sia parlato anche e proprio di questo, di come vincolare l’eventuale pagamento ad Eurnova al reale via libera per la costruzione dell’impianto. Che, poi, di fatto vuol dire sostanzialmente legarlo al passaggio della convenzione urbanistica, passaggio che dovrà essere affrontata nei prossimi mesi dal Comune, direttamente in Campidoglio. Una volta passata la convenzione, la strada sarà di fatto in discesa.
(gasport)