IL MESSAGGERO (P. LIGUORI) - La partita con il Milan ha fatto tornare un po’ di fiato nei polmoni ai tifosi giallorossi, ma è poca cosa perché non è stato possibile vincere e adesso siamo sempre al quinto posto in classifica, ma imbottigliati insieme ad altre squadre che, a volte, mostrano una condizione migliore. In queste ore il tentativo della società è sfruttare al massimo la “ripresina”, contando sull’annuncio dell’inizio dei lavori per il nuovo stadio e il perfetto accordo tra Monchi e l’allenatore che sta sfruttando finalmente i nuovi acquisti. ma la strategia non funziona: il primo tema, una volta importantissimo, oggi sembra logoro.
Lo Stadio sembra ormai alla maggioranza dei tifosi un business di Pallotta, vissuto come un americano antipatico, estraneo al cuore della Roma. Il secondo argomento è anche più volubile, perché dipende troppo dalle condizioni dei singoli giocatori. Abbiamo visto domenica sera un eroico capitano, rientrato per trascinare la squadra, ma non potrà avere questo ruolo in tutte le partite, specialmente ora che si ricomincia con due turni alla settimana, in un momento decisivo per la stagione. Se Daniele pensa al Porto, dovrà riposare a Verona. E col Chievo di queste ultime partite si rischia, tanto più per chi ha fatto cattiva figura all’andata. Infine, il mercato non può essere rivalutato solo perché Schick gioca 90 minuti. La massima urgenza riguardava un difensore centrale e Monchi non l’ha cercato: se Manolas avesse problemi, il Direttore spagnolo può nascondersi. Insomma, perfino contro il Chievo dobbiamo rischiare e soffrire. E spero di essere smentito.