Panchina corta

20/02/2019 alle 14:07.
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IL TEMPO (A. AUSTINI) - A si è ristretta la Roma. Infortuni, squalifiche e... bocciature: la rosa che sembrava extralarge adesso offre meno opzioni gradite all’allenatore. Così ha parlato dopo il successo soffertissimo contro il : «Forse abbiamo pagato la gara col Porto, a volte da una partita all'altra bisogna cambiare più uomini perché la lucidità mentale può fare la differenza. Stavolta non l'ho fatto per scelta,
mi servivano determinati uomini per il , nella convinzione di poter dare continuità avendo sei giorni di recupero dopo la . Sono rimasto sorpreso, eravamo poco brillanti. Ma non ho la palla di vetro». Fatto sta che la Roma ha offerto un’altra prestazione
sconcertante nel primo tempo, una mezzora discreta a inizio ripresa che sembrava
potesse bastare, poi un altro finale all'insegna di fragilità e paura. Distrutta dalla in Coppa Italia, aggressiva, compatta, determinata contro
Milan, Chievo e Porto, di nuovo messa sotto dal : l'ennesimo saliscendi inspiegabile della stagione che conferma un difetto a cui non sa come rimediare. Il poteva essere l'arma per scongiurarlo, ma come dice l'allenatore la «scelta» è stata un'altra. Ed è dettata da una valutazione ormai chiara della rosa: l'abruzzese si fida di Olsen più 15 giocatori di movimento. Tanti sono quelli che hanno giocato almeno 1000 minuti in stagione, più Karsdorp fermo a 543’ ma ora rientrato tra i potenziali titolari. E siccome lunedì lui, Schick e Under erano fuori per infortunio, è stato costretto a confermare nove undicesimi della formazione anti-Porto, che sarebbero stati probabilmente dieci senza i problemi accusati da . Se a destra il ballottaggio -Karsdorp era reale
prima dell'infortunio dell'olandese,
Kolarov è rimasta l’unica opzione a sinistra e infatti è il giallorosso con più minuti accumulati in stagione - 2637 - compreso, oltre ad essere il vice-capocannoniere della squadra insieme al «» con 8 gol. Luca Pellegrini è andato a Cagliari, Santon non si vede più tra i titolari, al centro giocano sempre e quando stanno bene. L'argentino va in campo a prescindere nonostante prestazioni quasi sempre piene di errori, il greco è l’unico difensore di livello, mentre Juan Jesus è reduce da un infortunio ma non ha mai convinto del tutto , per non parlare di Marcano. A centrocampo gli uomini utilizzati si sono ridotti a cinque e fra questi c'è un rientrato dopo tre mesi e che a ogni allenamento incrocia le dita per la tenuta del ginocchio. Tocca quindi a Nzonzi, Cristante, Pellegrini più Zaniolo che nelle ultime partite si è dovuto spostare in attacco. Coric è stato bocciato sin dall'inizio e non ha mai guadagnato fiducia (2 presenze e 45' in tutto), Pastore è scomparso dopo Firenze e troppi infortuni. E l'allenatore che non sa valorizzarli? O non sono pronti i giocatori? Il dibattito è aperto. Pure in attacco non si vive d’abbondanza dopo gli infortuni di Schick e Under. da oltre un anno è una presenza virtuale, Kluivert un giovane che deve imparare tanto, così ed si ritrovano a fare gli straordinari. Una Roma che si riscopre più «corta» di quanto pensasse. E deve rincorrere la .