IL MESSAGGERO (E. BERNARDINI) - La Lega di Serie A prende forma. Nell’assemblea fissata per oggi in via Rosellini sono molti i temi all’ordine del giorno. Si parte con la ratifica del contratto (oltre un milione all’anno) del nuovo Ad, Luigi De Siervo. Il manager inizierà il 18 febbraio (contestualmente Brunelli s’insedierà in Federcalcio) e resterà in carica per due anni, fino al 2020 ossia alla scadenza del quadriennio olimpico. A breve il nuovo Ad dovrebbe ufficializzare anche la sua squadra che prevede uno schema con tre manager (anche se lo statuto indica la figura obbligatoria del Dg) . Si parla del legale Viola Fabri, dell’esperto di diritti tv Giuliano Staccioli e di Marco Pucci, già nello staff di Lotti che farà da ponte con le istituzioni. Al vaglio anche uno scambio di figure con Sacripante e Sanzone dalla Figc alla Lega e Ghirardi e Santoro da via Rosellini in via Allegri. De Siervo ha in mente un piano industriale. L’obiettivo, nemmeno poi tanto nascosto, è quello di realizzare il famoso canale della Lega. Tutto passa per i diritti tv del triennio 2021-2024. C’è un anno e mezzo di tempo per studiare una strategia. L’altro punto nel programma di De Siervo è legato alla pirateria, qualcosa d’importante è già stato fatto, ma la strada è ancora lunga. Sempre oggi verranno eletti anche i restanti membri del cda di Lega, devono essere sostituiti Fassone del Milan e Antonello dell’Inter (il primo è decaduto dopo il cambio di proprietà dei rossoneri, il secondo per l’arrivo di Marotta già consigliere federale). Al loro posto dovrebbero approdare Baldissoni (grande elettore dello sconfitto Mammì nella seduta del 22 dicembre) e Scaroni, presidente delMilan.
LE SPINE Assemblea che si annuncia frizzante. Oggi si va nel vivo della suddivisione dei proventi dei diritti tv dai parte dei club. Entrerà in vigore la norma voluta da Lotti allo scadere del vecchio governo (pensata per i diritti ceduti per piattaforma e non per prodotto). Non a caso i due sottosegretari Giorgietti e Valente, attraverso la nuova legge delega, vogliono modificarla e attualizzarla alle esigenze sempre più crescenti del calcio moderno (basti pensare che nel 2008, quando è stata fatta la legge, pensare di vedere le partite sul cellulare era pura utopia). Si parlerà anche della suddivisione della caparra di 54 milioni versata circa un anno fa da Mediapro e tutt’ora ferma in un conto corrente che ha prodotto comunque interessi. Qualche noia la crea anche la vicenda IMG (agente di vendita per i diritti televisivi internazionali della Serie A) con la sua richiesta di risarcimento.