C'è il passo indietro - concettuale e pratico, nei metri di campo concessi alla Roma - nel secondo tempo. Ma c’è anche un quarto posto che Rino Gattuso intende difendere con le unghie fino alla primavera, per dare l’assalto finale alla Champions. E in questo momento, dopo un pareggio che ha tenuto a bada l’inseguitrice più vicina, il secondo fattore ha una valenza decisamente superiore al primo. Il Milan inizia a essere in quel momento della stagione dove ovviamente occorre, sempre e ancora, il conforto del gioco e della giusta interpretazione alle partite, ma siamo anche a un punto in cui in casi come questi non è il caso di fare gli schizzinosi. (...) In generale abbiamo fatto una buona partita e siamo soddisfatti, anche se nel primo tempo per merito della Roma il nostro possesso di palla era sterile - racconta a fine partita Gattuso -, e nel secondo abbiamo commesso tanti errori. Ai punti meritavano qualcosa in più i giallorossi, nella ripresa quando andavamo a cercare Calhanoglu e Paquetà abbiamo sbagliato». Calhanoglu, per esempio, ha giocato l’ennesima partita incolore e dà lo spunto a Matteo Salvini: «Ma perché Calhanoglu deve giocare 90 minuti? Me lo domando, però non fa niente, non fatemi commentare. Faccio il ministro, non l’allenatore. Per me questi sono due punti persi, però quando giochiamo all’Olimpico poi Gattuso si offende quindi non dico niente». Stavolta, comunque, la polemica si spegne sul nascere: «Prossima domanda?» (...)
(gasport)