Fossero tutte così facili le partite... Deve averlo pensato al 90’ il signor Danny Makkelie, l’arbitro olandese che ieri sera, al debutto della Var in Champions League, se l’è cavata con un silent check e... mezzo. Robetta, per quello che siamo abituati a vedere sui nostri campi da due campionati (mentre in Eredivisie siamo alla stagione d’esordio). E un bel sospiro di sollievo per Makkelie, che col Var ebbe una prima volta da paura (Supercoppa 2017: rigore per il Vitesse non visto, gol realizzato dal Feyenoord, controllo Var, penalty assegnato e rete annullata) e con la Roma aveva un brutto precedente (il 4-1 pieno di polemiche del Barcellona nel quarto d’andata della scorsa Champions). Il mezzo silent check al 20’, per verificare che il tocco col braccio di Pepe fosse effettivamente fuori area. In caso contrario, non avremmo voluto trovarci al posto di Makkelie: il gesto era scomposto ma involontario. (...) A Manchester, dove si giocava l’altro ottavo di ieri, Rosetti aveva spedito saggiamente una sestina italiana: Orsato in campo, Guida Var, Irrati Avar, Doveri quarto uomo, Preti e Costanzo assistenti. Il meglio che la classe arbitrale italiana possa offrire in questo momento (anche se Costanzo si è perso un paio di fuorigioco). La sfida è stata più spigolosa, Orsato ha dovuto estrarre nove cartellini gialli e un rosso, per espellere un nervosissimo Pogba. In compenso, nemmeno un episodio da Var. (...)
(gasport)