IL MESSAGGERO (S. CARINA) - Di buono, per una volta, c'è soltanto il risultato che permette alla Roma di mantenere la scia del Milan nella corsa alla prossima Champions. Di Francesco prova (a fatica) a trovare anche dell'altro: «Complimenti al Bologna per la partita fatta, ma nel primo tempo non siamo entrati in campo. Avremmo meritato di star sotto, abbiamo lavorato male. Abbiamo vinto come non piace a me, scordiamoci di vincere altre gare così. Nella ripresa però mi è sembrata una squadra migliore quando ho modificato qualcosa a livello tattico». Il riferimento del tecnico è al passaggio dal 4-3-3 al 4-2-3-1 con l'ingresso di De Rossi: «C'è un motivo dietro per il quale Daniele non è partito dall'inizio. Bisogna testarlo giorno dopo giorno. Sapevo che mi sarebbe servito a partita in corso ma credo che sia bastato il cambiamento tattico a fare la differenza. A volte sento dire che con il 4-3-3 abbiamo sistemato tutto e poi siamo dovuti tornare al 4-2-3-1 per rimettere a posto questa partita». Non certo una consolazione. Come preoccupa la constatazione successiva di Eusebio: «Non dico che noi fossimo svogliati, ma sembrava che loro andassero a velocità doppia rispetto alla nostra. E in più abbiamo perso i duelli fisici in tutti i settori». Considerando che la gara con il Porto s'è disputata 6 giorni fa non si può chiamare in causa nemmeno la stanchezza. Un aspetto, quello legato alla tenuta atletica della squadra, che torna ciclicamente a far discutere insieme a quello legato agli infortuni muscolari.
LAZIO ANCORA IN GIOCO - Un successo comunque fondamentale in ottica Champions (giallorossi di nuovo a -1 dal Milan): «Le sconfitte dell'Atalanta e della Lazio cambiano poco. Ci sono anche loro per la corsa Champions. La vittoria del Milan è invece un segnale importante anche per la prestazione fatta dalla squadra di Gattuso a Bergamo. Siamo stati bravi a restare in scia, meno dal punto di vista della prestazione. Accontentiamoci dei 3 punti». Analizza poi la prestazione di alcuni singoli, in primis Zaniolo: «Mi aspettavo che Nicolò potesse dare più fastidio a Dijks. Sui colpi di testa di Santander i difensori invece erano troppo distanti tra di loro». Poi, più in generale: «Siamo stati poco ludici nelle scelte, abbiamo subito troppe ripartenze, sbagliando passaggi molto semplici, cose che non possiamo permetterci. Quando queste gare le vincono le grandi squadre si fanno i complimenti ma ripeto, a me non piace vincerle così»
MIHAJLOVIC INCREDULO - Figuriamoci a Mihajlovic di perderle: «Se non la butti dentro, la Roma ha giocatori che al primo errore ti puniscono. È assurdo perdere una partita del genere. Il pareggio ci sarebbe stato stretto. Abbiamo creato 12 occasioni da gol per farne soltanto uno. Questo comunque è lo spirito di una squadra che gioca per vincere. Olsen è stato molto bravo». Glissa sul rigore concesso ai giallorossi: «Non ho visto cosa è successo. Diciamo che ci poteva stare ma il difensore non poteva neanche scomparire. Come nel basket se ti va addosso è fallo. Gli errori ci stanno, è un'ingenuità che mettiamo in conto ma non posso dire nulla ai miei ragazzi. Al di là di tutto hanno fatto bene. Mancavano solo i gol». Non poco. Passerella finale per Patrick Kluivert, ieri allo stadio per vedere il figlio Justin: «Gli serve più consapevolezza nei suoi mezzi e un briciolo di fortuna in più. Vorrebbe giocare titolare ma deve lavorare per riuscirci».