IL TEMPO (T. CARMELLINI) - Nessuna sorpresa, la Roma fa il suo ed è ai quarti di finale di Coppa Italia spazzando via una tradizione negativa che dava, negli ultimi anni, sempre qualche “intrusa” tra le prime otto: stavolta invece avanti tutte le teste di serie. Troppa la differenza con l’Entella che gioca a testa alta ma in Lega Pro. “Chiuso per appuntamento con la storia” recitava il cartello affisso sul portone della sede a Chiavari con mezza società traslocata nella Capitale per il big match di coppa contro la Roma. Sapevano che questo ottavo di finale sarebbe stata un’impresa impossibile, ma sono venuti a Roma a giocarsela e fino a un certo punto sono anche stati in partita. Certo, incassare gol dopo ventitré secondi al primo affondo della partita, avrebbe tagliato le gambe a chiunque. E invece l’Entella è rimasta lì, sul pezzo tornando a Chiavari a testa alta, nonostante il 4-0 finale.
Dall’altra parte una Roma entrata in campo sotto lo striscione della Sud che non lasciava spazio a repliche: “Non snobbatela, noi ci teniamo”. Chiaro il riferimento a una competizione che i giallorossi negli ultimi anni hanno fin troppo spesso giocato con scarsa attenzione. Tante le assenze pesanti per Di Francesco che perde Perotti nel riscaldamento (solito polpaccio) e Juan Jesus dopo sei minuti (il ginocchio destro fa crack: oggi gli accertamenti a Villa Stuart): insomma anche il 2019 non inizia proprio nel verso giusto per quanto riguarda gli infortuni. Così come per i cori contro Napoli, Juve, Bergamo, Liverpool e carabinieri piovuti dalla Curva: non è razzismo ma sono brutti lo stesso.
La sintesi della gara è poche righe: apre Schick di tacco (il quarto della Roma quest’anno) dopo ventitré secondi, Olsen tiene a bada l’Entella al 17esimo dicendo “no” due volte su una punizione dal limite e conseguente ribattuta per un fallo commesso da Marcano (fin lì peggiore dei suoi). Poi lo stesso difensore spagnolo mette il piattone (assist di Schick anche questo di tacco) per il 2-0 allo scadere del primo tempo: diciassettesimo marcatore stagionale. E il secondo tempo è più o meno simile. Apre il bis di Schick (prima doppietta in giallorosso) dopo poco più di un minuto che dimostra quanto bene abbia fatto al giovane ceco l’incontro con il mental coach durante la pausa natalizia. Chiude Pastore (che prova a rianimare la serata no) per il 4-0 finale: tutto fin troppo facile, così come l’esordio ufficiale del giovane promettente Riccardi (classe 2001) già capitano della Primavera. Ora, dopo aver bagnato il 2019 con un successo subito il campionato. Sabato, sempre all’Olimpico, contro il Torino per restare in scia al treno Champions