L’Entella l’ha seguito, ha fiutato l’affare e l’ha preso. «Abbiamo fatto tutto in tre giorni» racconta il responsabile del settore giovanile del club ligure, Manuel Montali. (...) Queste le sue parole:
Come ha portato Zaniolo all’Entella?
«Il suo vecchio agente mi chiamò, dicendomi che era in uscita dalla Fiorentina. Mancavano tre giorni alla fine del mercato ed eravamo già a posto. Poi mi disse che c’era la possibilità di prendere il ragazzoazeroecosì ci feci un pensierino. Siamo stati bravi a chiudere in poco tempo».
Quando lo ha visto per la prima volta?
«In un Entella-Fiorentina. Sapevo che in viola giocava il figlio di Igor, che già conoscevo perché era stato alla Lavagnese. Ero curioso. Mi fece una bella impressione come esterno del 4-2-3-1»
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Fuori dal campo che tipo è?
«Di poche parole, ma ambizioso e determinato. Si documenta sul mondo del calcio».
Il ricordo più bello?
«Contro il Verona, alla seconda dal primo minuto in serie B, dopo quella con il Trapani: 17 anni ma personalità da vendere».
Poi arrivò l’Inter. C’erano altre squadre su di lui?
«Piaceva anche a Juve e Sassuolo. I nerazzurri però erano i più convinti. Fu una trattativa semplice: lo vendemmo a 1,8 milioni più i premi»
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Lunedì prossimo ci sarà Roma-Entella di Coppa Italia, Zaniolo contro il suo passato. Avrà il cuore diviso a metà?
«Il risultato ideale sarebbe un 2-1 per noi, con gol ininfluente di Nicolò».
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Dia un consiglio a Nicolò.
«Di rimanere equilibrato come è sempre statoenon farsi destabilizzare dal grande momento che sta vivendo»
(corsera)