"Vattene via". "Vigliacco". Ruppero così

01/12/2018 alle 14:15.
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A volte i grandi amori finiscono in odi persino inesplicabili. Così è successo tra Totti e Spalletti. (...) Ho avuto a che fare con due versioni di Spalletti», ha raccontato l’ex capitano a Paolo Condò nella suo libro. Il primo, nel 2004, gli piaceva. «Era matto e divertente… Faceva cose tipo mettersi a correre nudo nel corridoio degli spogliatoi». Il feeling non mancava, anche se la passione di Totti per il gioco delle carte, in ritiro, era un’occasione di divergenze. (...) Nel 2016, però, le cose cambiano. Addio più coinvolgente dal punto di vista umano. Si ricomincia dalle frizioni per le carte, ma Totti capisce che c’è altro. «Il senso del messaggio era chiaro: «L’altra volta ti ho permesso tutto, ora non più”». Logico che le cose precipitino, con Totti che fa un’intervista in cui dice di non sentirsi rispettato e Spalletti che il giorno dopo, a poche ore da Roma-Palermo, lo convoca per dirgli: «Vai a casa. Tu ormai sei come gli altri, dimenticati di quando eri insostituibile». La replica è feroce: «Vigliacco, adesso che non ti servo più mi rompi il c..., eh? Sei tornato con una missione. Portala al termine». La frattura è consumata. (...)

(gasport)