IL MESSAGGERO (L. DE CICCO) - «Sarà il caos», dicevano gli uomini di Parnasi intercettati. «Si fa, ma è uno schifo», commentava al telefono il dirigente di Palazzo Chigi che doveva sfornare il parere dello Stato sul progetto stadio. Ora anche il Politecnico di Torino, a cui Virginia Raggi si era rivolta per avere una valutazione terza dopo lo tsunami dell'inchiesta, dice che l'operazione Tor di Valle potrebbe avere un impatto «catastrofico» sulla viabilità nel quadrante Sud di Roma. Il rapporto indirizzato al dipartimento Mobilità del Comune, guidato da Gianmario Nardi, è ancora una bozza, ma registra passaggi pesanti. Anche le opere pubbliche che i privati hanno promesso di costruire in cambio delle cubature record per negozi e uffici, a leggere il documento, sembrerebbero sostanzialmente inutili: «Il traffico non vede trarre beneficio degli interventi infrastrutturali a carico della rete». «La sola unificazione» della Ostiense-Via del Mare «ed il ponte dei Congressi non possono risolvere le criticità già ora presenti, che in futuro verrebbero acuite da tale intervento». Anche perché è saltato il Ponte di Traiano. In via generale, «troppo evidenti sono le criticità fin da ora riscontrate per fornire un giudizio positivo sulle ricadute sul traffico». «Avallare un'opera, avendo riscontrato fin da subito tale ipotesi, non è un punto di partenza ottimale», scrivono i tecnici. Emerge, a parere degli esperti, «un quadro oltremodo preoccupante, che vede negli scenari futuri un blocco pressoché totale della rete principale di connessione con la location stadio, a parità o circa di livelli di mobilità motorizzata attuale. Sia a Nord sia a Sud si registrano flussi veicolari tali da mandare in sovrasaturazione le tratte funzionali di raccordo».
TRAFFICO IN TILT - Gli ingegneri citano quattro grandi strade a rischio tilt: la A91 (la Roma-Fiumicino), la Colombo, la Laurentina e viale Marconi. Senza contare il Gra, che «in ogni simulazione appare sempre in blocco totale», con «punte di 8.500 veicoli per singola direzione», a ridosso delle partite, «laddove già solamente 6mila veicoli rappresentano il limite di saturazione». I flussi di traffico sono stati considerati dai privati con ipotesi talvolta troppo ottimistiche, per esempio prendendo in considerazione «il sabato» anziché «un giorno feriale tipo». Il tutto produrrà un «aggravio» rispetto alla situazione di oggi. Si arriverebbe «al collasso».
RISCHI ANCHE IN METRO - Anche sul piano dei trasporti si registrano «carenze gravi». Il potenziamento della Roma Lido resta un «interrogativo», servirebbe «uno sforzo economico notevole» e va capito se riuscirà effettivamente a «sostenere un ulteriore 50%» di passeggeri «in caso di evento sportivo la sera», cioè 27.500 tifosi in 75 minuti. Il piano al momento «non è supportato da un'adeguata informazione» e l'analisi sui flussi dei passeggeri «non è convincente», anche se «risulta tecnicamente fattibile».
Il Politecnico annota «forti dubbi circa l'effettiva sostenibilità del servizio», considerato che «la Roma-Lido non risulta essere oggi in grado di rispettare l'orario a causa di continui guasti... e appare difficile che un servizio ad alta prestazione' possa avere luogo». È un problema anche perché la Roma Lido incrocia la metro B e potrebbe scaricare i suoi disservizi su altri settori del trasporto pubblico. Oltre ai giorni delle partite, l'università ritiene «molto ottimistico» ipotizzare che il 30% degli oltre 4mila dipendenti del gigantesco complesso di uffici e negozi che nascerebbe a Tor di Valle vada a lavoro coi mezzi. Ed è sottostimato pensare che verso il Business Park vadano solo 1.950 auto la mattina, nelle ore di punta.
«NO NUOVI INVESTIMENTI» - La relazione del Politecnico ha ovviamente surriscaldato il clima in Campidoglio. La sindaca Virginia Raggi ieri provava a minimizzare: «È solo una bozza, con la relazione finale capiremo come andare avanti con tutte le istituzioni coinvolte». Ma deve tenere a bada i suoi consiglieri, sempre più allarmati e scettici sul voto alla variante urbanistica.
Ieri il direttore generale del Comune, Franco Giampaoletti, ha rassicurato i privati, sostenendo che se non ci saranno problemi si andrà avanti. Il diggì della Roma, Mauro Baldissoni, ha incontrato il nuovo ad di Eurnova, Giovanni Naccarato, per fare il punto. I privati, in ogni caso, non sono disposti a fare altri investimenti migliorativi.