(...) Qualcosa di particolare in realtà Nicolò Zaniolo l’aveva fatto mercoledì sera, contro il Sassuolo, quando con quello scavetto con cui ha messo a sedere Consigli e Ferrari ha ricordato in molti un certo Francesco Totti. Ed è proprio per questo, per l’imponenza del paragone, che ieri a Trigoria hanno fatto quasi finta di niente. Nessun complimento, nessuna iperbole particolare. Perché Nicolò Zaniolo sta vivendo qualcosa che può essere anche più grande di lui ed allora è meglio tenerlo con i piedi ben saldi per terra. Che poi sia diventato di fatto il colpo di mercato di Monchi lo dimostrano i fatti. (...)
(...) Ma se c’è una cosa che a Milano si chiedono sempre più con insistenza è come l’Inter possa aver deciso di liberarsi di un talento così. A spiegarlo ieri è stato lo stesso Monchi, in una delle anticipazioni che Sky ha lanciato dell’intervista che andrà in onda il primo gennaio. «Mentre stavamo trattando per la cessione di Nainggolan ai nerazzurri avevamo presentato due richieste: Radu e Zaniolo, ma il portiere era già stato girato al Genoa – le parole del d.s. giallorosso –. L’Inter non voleva vendere Zaniolo, mica sono scemi, ma volendo contemporaneamente prendere anche Radja era normale che dovesse cedere su qualcosa. L’affare in mancanza di Zaniolo non sarebbe saltato, il nostro non era un aut-aut. Sinceramente non pensavo che Zaniolo sarebbe stato subito così determinante». (...)
Così Zaniolo ora si gode il suo primo gol in Serie A, giunto alla sua nona presenza in Serie A. Tanto per restare nell’ambito di quel paragone scomodo con Totti, l’ex capitano giallorosso il suo primo sigillo nella massima serie lo segnò al Foggia alla sua undicesima presenza (anche se per Totti era solo la terza dal via, per Zaniolo siamo già ad otto). Insomma, un altro piccolo vanto da tenersi stretto e da condividere con i suoi affetti più cari. (...) A Parma toccherà ancora a lui, chissà che non arrivi un’altra piccola magia.
(gasport)