LASTAMPA.IT (E. RANDACIO) - La storia doveva essere quella di una brutta truffa come tante, niente più. Una banda di professionisti, probabilmente con sede operativa a Roma e legata a una famiglia malavitosa nota, che con tecniche sopraffine, clona assegni e va all’incasso. Centinaia di migliaia di euro sottratti illegalmente negli ultimi mesi. In varie parti d’Italia. Dalla provincia di Roma a Milano. Poi, la notizia ha assunto toni più curiosi, visto che tra le vittime del raggiro c’è anche Radja Nainggolan, il centrocampista belga dell’Inter. È stato lui a recarsi qualche settimana fa a una stazione dei carabinieri di Milano per sporgere denuncia, accompagnato da un uomo di fiducia della società nerazzurra. Poco prima, andando a un sportello della sua banca - Mediolanum - aveva scoperto che qualcuno era riuscito a copiare i suoi codici degli assegni e a incassare 150 mila euro. Anche l’istituto di credito si è rivolto alla procura per far rintracciare i responsabili. E, qui, tra le carte degli investigatori, la notizia prende una piega un po’ diversa.
Così si scopre infatti che il «Ninja», è un abitué del Casinò di Montecarlo. E che, nell’agosto scorso, proprio mentre terminava la preparazione per l’inizio del campionato, Nainggolan era nel Principato e le cose non gli devono essere andate troppo bene al tavolo verde. Uno degli assegni clonati dai malviventi, era proprio destinato a coprire una perdita da 150 mila euro del calciatore di origini indonesiane. E quella non è stata l’unica serata storta ai tavoli del Casinò, perchè altre sono state coperte con altri assegni, questa volta non clonati.
Il compito per capire come stanno realmente le cose, spetterà alla procura di Velletri. Proprio nel Lazio, è stato incassato il primo assegno clonato, da qui il trasferimento da Milano delle denunce. Agli atti ci sono anche i filmati degli istituti di credito che riprendono i malviventi mentre incassano il denaro agli sportelli.