L'appello di Testaccio: salvate il campo

18/12/2018 alle 14:14.
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IL TEMPO (V. CONTI) - Testaccio, Core de Roma, si mobilita. Ancora. Per il «suo» campo, ex glorioso stadio dell’AS Roma in centro storico. Dopo la bonifica dell’area finalmente arrivata per mano del Comune di Roma all’indomani delle sollecitazioni dei cittadini del rione storico e le campagne mediatiche, si stringe il cerchio attorno ad un unico capitolo: l’ottenimento del rifacimento del campo. L’ attività di pulizia si è conclusa, ma ancora non si
vede nessuno al lavoro sul resto. Perché la messa in sicurezza, anticamera alla fase della riapertura temporanea del sito in relazione al «progetto transitorio» previsto, «si farà in due parti, sia prima di fine anno che nelle settimane successive», ha spiegato l’assessore allo Sport capitolino, Daniele Frongia. E domani è prevista una manifestazione, organizzata da diverse associazioni di cittadini con raccolta firme, per proseguire la battaglia. E in corso, come noto, un progetto partecipato voluto dal Comune sulla destinazione definitiva dell’area. La discussione si fa parecchio accesa. Con i residenti a marcare stretto. «Principi non derogabili: il campo deve essere ripristinato al più presto, deve essere destinato al rione (i ragazzi ora giocano fuori), l’area, centralissima, non deve essere ceduta a privati (la speculazione non aspetta altro)», evidenziano dall’associazione «Testaccio in testa». Precisando: «La destinazione dell’ area, da piano regolatore, è archeologica e sportiva e deve rimanere tale. In questo modo si restituirà al rione un punto di aggregazione sottratto dal 2006». Intanto, il Vicepresidente del consiglio del Municipio XI, Marco Palma, sveglia l’AS Roma, già chiamata in causa dallo stesso consigliere a dire la sua sulla questione in
seguito a quanto documentammo su queste pagine, chiedendo senza se e senza ma
«uno sforzo maggiore - si legge nel fax inviato ieri al presidente ]ames e a Francesco - rispetto alla vicenda per la quale la testata romana Il Tempo si è battuta e si batte ancora e sulla quale il Comune di Roma ha avviato una fase di discussione partecipata». «Il 19 ci sara una manifestazione organizzata dalla testata di quartiere e sostenuta da varie realtà associative con l’obiettivo di riportare quel campo da calcio alla vita quotidiana del rione. Superfluo, ma necessario - sottolinea ancora Palma - rinnovare la richiesta di presenza da parte dell’Associazione Sportiva Roma attraverso una sua presa di posizione. Quel pezzo di terra è parte della sua storia e di quella della città». Per ora c’è solo un terreno
desolato. Non c’è più la vegetazione incolta stile giungla a coprire l’intera visuale, il marciume e le baracche dei senza fissa dimora che avevano preso possesso del luogo come più volte denunciato dal nostro giornale, ed è sicuramente un primo passo importante. Ma il percorso iniziato si preannuncia lungo, dal ripianamento della buca alla messa in sicurezza degli edifici che insistevano nel campo fino ad arrivare agli altri interventi necessari logicamente da programmare. Sempre passando per gli esiti del progetto partecipato.