A destra o a sinistra, terzino o esterno alto. Scegliete voi, per lui non fa poi così tanta differenza. All’occorrenza anche mezzala o intermedio che dir si voglia, perché anche lì ci ha giocato spesso in passato e pure bene, sia con Zeman sia con Garcia. Così Alessandro Florenzi è tornato a essere il jolly giallorosso che tutti si coccolano, perché se hai un problema c’è sempre lui che te lo può risolvere. [...]
Insomma, l’ultima prova di Florenzi, quella di domenica sera contro l’Inter di Spalletti (proprio il tecnico che la scorsa estate l’ha tentato a lungo – insieme alla Juventus – e che lo avrebbe voluto volentieri con lui all’Inter), ha rispolverato un giocatore capace di essere utile un po’ in tutti i ruoli. [...] Adesso, invece, balla tra quello di terzino destro o di esterno alto, perché poi in mezzo al campo Di Francesco lo vede meno, come ha avuto modo anche di chiarire in un paio di occasioni pubbliche (conferenze stampa).
[...] Nel video dell’Uefa si è lasciato andare anche a molti sentimentalismi. Domande secche, risposte identiche. Partendo dall’inno della Champions League («Emozionante») e della sua definizione della Roma: «Amore». Poi Alessandro è passato a descrivere i suoi compagni di squadra. De Rossi? «Un grande capitano»; El Shaarawy? «Lui un grande compagno di squadra»; Manolas? «Un chiacchierone»; Kluivert? «Lui è un pazzo!»; Dzeko? «Campione»; Under? «Un gioiello», dopo aver riflettuto un po’ sull’aggettivo da usare. E poi gli altri romani doc, iniziando da Lorenzo Pellegrini («Un grande amico») e finendo con Francesco Totti: «Lui molto semplicemente è la Roma». Chiusura con Eusebio Di Francesco, il tecnico giallorosso: «È il mister, che ti devo dire...», e se ne va ridendo.
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(Gasport)