LA REPUBBLICA (F. FERRAZZA) - Bastava farsi un giro ieri sui social per rendersi conto di quanto sia enorme la voglia dei romanisti di tornare a sognare. In grande, come un top club europeo, potendo magari spingersi oltre con la fantasia verso Mourinho. Il clamoroso esonero dello Special One dal Manchester United, ha scatenato in tempo reale una vera e propria psicosi, se così si può chiamare, o, meglio, una frenesia che ha cominciato a correre di telefonino in telefonino, di chat in chat, scatenandosi in una richiesta accorata al club giallorosso, immerso nei dilemmi legati alla panchina di Di Francesco. È evidente che uno come Mourinho possano permetterselo davvero poche società (è tra i venti allenatori più pagati al mondo, prende uno stipendio di 26 milioni di euro), ma il senso di una giornata vissuta con la testa tra le nuvole restituisce l’immagine di una piazza che avrebbe la necessità di un nuovo sergente di ferro. Di Francesco vive nel paradosso di preparare la sfida di sabato con la Juventus (ore 20,30 diretta Dazn), ben sapendo di giocarsi davvero tutto nelle tre gare che separano la Roma dalla fine dell’anno solare e del girone di andata: la trasferta di Torino, la gara col Sassuolo (26 dicembre) e quella di Parma (29), tre indizi dopo i quali il club avrà la prova decisiva per decidere se esonerarlo o tenerlo.
Si arriverà a fine dicembre, quindi – a meno di clamorosa figuraccia allo Stadium – per poi valutare durante la sosta, in linea di massima, quello che si sono detti Monchi e Pallotta a Boston nelle ultime ore, mentre il tecnico abruzzese ritrovava ieri sul campo la squadra dopo averle concesso un giorno di riposo. Trentasei ore dopo la vittoria sul Genoa, Eusebio riparte da Dzeko, che sta lavorando per tornare titolare a Torino. Il centravanti ha lavorato ancora a parte, ma vuole riuscire a rispondere «presente» in un momento così delicato. «Proveremo a ripeterci in Champions – si proietta in avanti il numero nove, eletto sportivo bosniaco dell’anno – la scorsa stagione è la migliore della mia carriera in Europa. Vedremo di fare qualcosa di simile, anche se penso che l’anno scorso non si possa ripetere. Io sono contento di aver scritto in così poco tempo il mio nome nella storia della Roma, che ha avuto nel passato grandi attaccanti. È un incentivo per il futuro, visto che le aspettative dei tifosi sono grandi, ma le mie sono enormi». Restano enormi le aspettative anche intorno alla realizzazione dello stadio a Tor di Valle, progetto al quale sono totalmente legate le ambizioni di crescita della Roma di Pallotta. Mentre si attende ancora il via libera definitivo all’iter realizzativo dell’impianto, si rincorrono le voci legate ai possibili “Naming Rights”, ossia i partner commerciali che vorrebbero legare il loro nome allo stadio. E la Qatar Airways – già sponsor delle maglie giallorosse – sembra essere tra le aziende più interessate. «Il Qatar guarda con crescente attenzione agli investimenti in Italia e, in particolare, nel mondo del calcio – rivela Pasquale Salzano, ambasciatore italiano in Qatar – sono certo che tutto ciò che verrà loro proposto, sarà valutato con molto interesse». Un’ammissione importante, che potrebbe aprire nuovi scenari legati a investimenti in Italia nel calcio.