IL TEMPO (E. MENGHI) - Non è arrivato a sferrare un doppio gancio alla panchina stavolta, ma ci e mancato poco. Forse dopo la frattura al polso rimediata contro l’Atalanta è diventato più accorto, o probabilmente è bastato il risultato, 3 punti che permettono di mettere una seria ipoteca sugli ottavi di Champions, a limitare la sua reazione comunque rabbiosa. Di Francesco ha iniziato la partita alzando il pugno al cielo per festeggiare il gol di Manolas che alleggeriva la pressione di una sfida da vincere a tutti i costi per dimostrare che almeno in Europa la Roma c’è, ma ha trascorso il resto dei minuti a sbraitare contro i suoi giocatori, in particolare gli attaccanti, perché anche in superiorità numerica non riuscivano a chiudere i conti. Neppure dopo il triplice fischio il tecnico è riuscito a rilassarsi: «Potevamo fare molto meglio dal punto di vista di squadra, potevamo fare il terzo gol. Non voglio si scherzi troppo. Si deve crescere, abbiamo scherzato fin troppo in tante partite. I miei ragazzi devono recepire, lo dico anche pubblicamente. Guardiamo il risultato che è importante, ma non dobbiamo fare l’errore di accontentarci, dobbiamo andare a chiudere la partita. Sono positivo ma anche arrabbiato perchè pretendo di più, la crescita deve passare da queste gare per poi portarla in campionato. Si devono fare dei mea culpa, anche se questa vittoria ci permette di essere vicini alla qualificazione». Ad un punto dagli ottavi, ad un passo dal primo obiettivo stagionale, il problema è che i dietro i giallorossi si portano un bagaglio di incertezze e difficoltà a cui serve qualcosa in più per scomparire. Una prestazione da grande, un cinismo maggiore sotto porta che neppure il bomber della Champions, Dzeko, ha saputo fornire ieri sera: «Può fare sempre di più, ma ricordiamoci che sta giocando tanto e può perdere lucidità. Nelle scelte a volte sbagliamo, vogliamo calciare quando dobbiamo fare assist, succede soprattutto ai giovani come Kluivert, ma è un classe ’99 e gli concediamo qualcosa. Schick? Magari giocherà la prossima (contro la sua ex squadra, la Sampdoria, ndc), vedremo. Ritenevo opportuno fare altri cambi». Di Francesco ha preferito mettere Under a sinistra «perché volevo un attaccante pronto a “rompere" la partita» e poi ha inserito Juan Jesus, un cambio conservativo che è la conseguenza di tutta quella rabbia mostrata in panchina. Ora torna il campionato, il terreno più ostico: «Dobbiamo essere bravi a recuperare energie». La notte l’hanno passata in Russia, oggi verso l’ora di pranzo i giallorossi sbarcano nella capitale e si rimettono subito a lavoro, quello che secondo Pellegrini, autore del gol da 3 punti, serve più di ogni cosa per migliorare: "Il gol al derby una liberazione, ma solo allenandoci e conoscendoci meglio possiamo crescere. Non eravamo e non ero scarso prima, non siamo fenomeni ora». Manolas si autodefinisce l’«uomo Champions», mentre Kluivert ammette di non aver preso bene il cambio: «Volevo continuare a giocare, ma il mister ha deciso così. Mi spiace non aver segnato».