Alla fine è arrivata la qualificazione agli ottavi di finale di Champions League. Certo non come ce lo saremmo immaginati, ovvero con una vittoria di prestigio nella gara contro il Real Madrid e raggiungere il primo posto nel girone, ma grazie al risultato maturato nel pomeriggio nella partita tra Cska Mosca e Viktoria Plzen dove i cechi si sono imposti per 1-2 sui russi. Nonostante il passaggio del turno, però, la squadra è uscita ieri dal campo dell’Olimpico da una bordata di fischi dei 65 mila tifosi presenti, insoddisfatti di una Roma che ha mostrato ancora una volte di avere due facce: quella del primo tempo aggressiva, con pressione alta su possesso palla avversario e determinata; quella del secondo tempo passiva, incapace di risollevarsi dopo il gol segnato da Bale, subito dopo raddoppiato dalla rete di Vazquez.
Ecco i commenti di alcuni degli opinionisti più importanti della stampa, pubblicati sulle colonne dei quotidiani oggi in edicola.
LA REPUBBLICA - G. MURA
Bastavano due pareggi, ma si va avanti lo stesso, meglio la Juve vincendo che la Roma perdendo. Il risultato di Mosca, sotto la neve, ha tolto molto pepe alla partita dell’Olimpico. Fra due squadre già qualificate, nessuna delle due in ottima salute, si trattava di vedere come avrebbero preso l’impegno. La Roma, molto sul serio. Per un tempo solo, però, e all’ultimo minuto di recupero del primo tempo sui due campi si sono viste le due cose più incredibili: una super parata di Szczesny su un fortissimo colpo di testa di Diakhaby, una parata che ha ricordato il Buffon dei tempi d’oro, e un incredibile errore di Ünder, che a 4 metri dalla porta, con Courtois coricato a terra, riesce a tirare alto. Sono due episodi che indirizzano le partite. Szczesny non corre più rischi, mentre la Roma si sfalda, il Real cresce e vince con merito una partita che nel primo tempo lo aveva visto tremare parecchio sotto gli attacchi dei giallorossi, bene ispirati da Kolarov (nonostante le fischiate dei suoi tifosi) e dal giovane Zaniolo, prova molto interessante, uscito per crampi. Molto prima, fatto fuori da due calcioni dei difensori madrileni, era uscito El Shaarawy, che sembrava tra i romanisti il più in vena. Sconfitta che non rasserena l’ambiente nella sera in cui Totti è entrato nella Hall of Fame, ma che è del tutto indolore.
IL TEMPO - T. CARMELLINI
La Roma è agli ottavi di finale di Champions League per la seconda volta consecutiva. È una delle po-che notizie positive della serata, assieme al successo del Viktoria a Mosca che regala il pass ai giallorossi. All'Olimpico vince il Real che si mette al sicuro in vista dei sorteggi del prossimo 17 dicembre, alla Roma che rimedia la sesta sconfitta stagionale (seconda in Champions) toccherà invece una big. (...) gioca un'altra ottima partita, nella quale meriterebbe di andare in vantaggio più volte, sbaglia dei gol clamorosi, ma poi si ritrova a dover piangere per una sconfitta: l'ennesima. (...) Eppure riesce a fare mezza partita come si de-ve, a dirla tutta è anche molto sfortunato stavolta e il gol che Under sbaglia sotto i due fischi del francese Turpin, manderebbe in depressione chiunque. Chiaramente è l'episodio che cambia la dinamica della alla serata, perché al rientro il Real sente l'odore del sangue e da grande squadra qual è, indirizza la partita dalla sua parte: non puoi permetterti di regalare al Real delle chance così. Apre Bale che ringrazia Fazio (peggiore dei romani-sti), chiude i giochi dieci minuti dopo Lucas Vazquez: fa 2-0 e tutti a casa con Di Francesco che lascia giocare minuti importati alla sua giovane Roma che un futuro ce l'ha eccome.
LA STAMPA - G. GARANZINI
(...) È passata anche la Roma, battuta in casa dal Real, grazie al crollo a sua volta casalingo del Cska. Anche in questo caso decisivo l'ultimo minuto del primo tempo: nello stesso istante in cui Szczesny levava di porta quel pallone impossibile, Under ne ha cacciato fuori uno non meno impossibile da sbagliare. Il risultato era ancora di zero a zero. Qualcosa sarebbe cambiato.
CORRIERE DELLA SERA - M. SCONCERTI
Passano in gruppo le italiane anche se la Juve vince e la Roma perde, in fondo come era abbastanza previsto. (...). Passa anche la Roma ma non ha fatto una bella corsa. Ha fatto i punti con le piccole e ha perso regolarmente con il Real. È una squadra un po' confusa, scarsa nella gestione delle partite, non nei giocatori. Sono molti quelli bravi, ma nessuno è decisivo. Tornano sempre limiti di concentrazione, di durezza, immaturità, è come un cacciatore senza istinto. Nel complesso una serata morbida, senza grande spettacolo, solo risultati. Sarà meglio stasera. (...).
IL GIORNALE - T. DAMASCELLI
Avanti due. Con risultati e prove diverse, se non opposte. Vince la Juve, perde la Roma ma il totale promuove entrambe. (...). La Roma perde in casa ma vince a Mosca (successo del Viktoria Pilsen sul Cska) e va agli ottavi. Punita da una "Faziata", un passaggio arretrato dell'argentino già reduce da queste gaffe, la squadra di Di Francesco ha buttato via almeno tre occasioni per colpire Courtois ma priva del suo centravanti titolare, Dzeko, come al solito non ha trovato peso e pericolosità in Schick e nel turco Under che, tra l'altro, ha sbagliato un gol clamoroso in chiusura della prima frazione. Il Real, senza strafare, ha confermato la sua razza da Champions, diversa da quella che lo sta frenando nella Liga. Il secondo tempo della Roma è stato orribile, senza convinzione, senza gioco, concedendo agli spagnoli gioco e occasioni e confermando quello che già in campionato era apparso. Di Francesco è sotto pressione, la prossima partita contro l'Inter potrebbe essere decisiva per lui e per la cronaca della Roma che, ieri sera, ha invece celebrato la propria storia con l'ingresso di Francesco Totti nella Hall of Fame giallorossa. Viste alcune vecchie glorie che hanno accentuato la rabbia a confronto con quello che oggi passa il convento di James Pallotta, di cui si è notata l'assenza.
LA GAZZETTA DELLO SPORT - A. DI CARO
(...). La Roma ha affrontato il Real già qualificata, con l'obiettivo di centrare il primo posto nel girone e dimenticare le recenti delusioni in campionato. Il primo tempo ha visto i giallorossi creare qualcosa e fallire per due volte il vantaggio con Schick e Kluivert. Quando poi a fine primo tempo Under da tre metri è riuscito a sbagliare il più facile dei gol è tornata in mente la frase di Nanni Moretti sulla Sacher Torte «Continuiamo così, facciamoci del male». Secondo tempo: pronti via e frittatona fantozziana di Fazio: 1-0. Ritmo sempre più blando fino al raddoppio del Real. Si salvano solo Zaniolo e Kolarov che alle parole polemiche in conferenza ha almeno fatto seguire una prestazione muscolare. Il fischio finale è stato sommerso dai fischi dei tifosi. Come è diversa questa qualificazione, giunta quasi per inerzia e debolezze altrui, rispetto a quella esaltante dello scorso anno. A Di Francesco ad ogni fine gara «girano vorticosamente» (cit.). Sapesse ai suoi tifosi... Se dopo tante partite il refrain è sempre lo stesso, vuol dire che non si riescono a risolvere i problemi.