IL MESSAGGERO (G. LENGUA) - Lorenzo Pellegrini in versione incursore continua a convincere. Non bastava il gol di tacco che ha aperto le danze contro la Lazio, ieri nella manita rifilata al Viktoria il giovane centrocampista è stato la mente della squadra: cross, passaggi filtranti e un assist, quello che ha permesso a Under di segnare la rete del 3 a 0. Lorenzo è rinato, la partita di Bologna appartiene al passato, l’infortunio di Pastore lo ha scaraventato inaspettatamente in campo contro i cugini, ma lui non si è fatto intimorire. Il centrocampista su cui Monchi ha puntato un anno fa, e che la Juventus ha provato a strappare via in estate sta crescendo dopo l’inizio negativo di campionato: «Il cambiamento è dovuto sia al ruolo che all’aspetto mentale perché ho acquisito più consapevolezza dei miei mezzi. Il momento passato era inspiegabile, ci è mancata qualche certezza che abbiamo ritrovato». Il ruolo di trequartista non è una novità assoluta per Pellegrini che già ai tempi del Sassuolo ha tirato fuori le sue doti da suggeritore: «Mi piace lanciare i miei compagni, quando fanno gol loro è come se lo avessi fatto io».
IN MEZZO - Davanti alla difesa, accanto a Nzonzi, ha giocato Cristante, anche lui in netta crescita: «I moduli non sono un problema, c’è solo bisogno di qualche gara per trovare ritmo e distanze». Kluivert è stato il più giovane giocatore romanista a segnare in Champions: «Devo ancora migliorare la mia fase difensiva. Spero di continuare a fare la storia con questo club». Anche Dzeko ha dedicato il suo ultimo gol al giovane Calafiori: «Non siamo ancora vicini al nostro massimo, ma le vittorie ci danno fiducia. Con il CSKA le prossime due saranno importantissime». Manolas, escluso dalla formazione iniziale per un affaticamento che lo ha tenuto in dubbio anche per il derby, non è andato in panchina perché influenzato.