LEGGO (F. BALZANI) - «Mi vedete poco a Roma? Ma io lavoro tutti i giorni per il club». James Pallotta è chiamato ancora una volta a giustificarsi, e ieri lo ha fatto rispondendo all'intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport da Nainggolan. Il belga aveva messo a paragone la dirigenza interista e quella romanista: «Zhang è sempre qua. A Roma, invece, il presidente viene una volta all'anno… E io penso che una persona dovrebbe essere presente alla guida di una sua azienda». Un duro attacco da parte di un grande ex che ha lamentato il comportamento della dirigenza nei suoi confronti: «Hanno fatto tutto alle mie spalle, tra uomini ci si parla. Invece ho scoperto che offrivano il mio cartellino pure a club esteri». Ma a far male a Pallotta è il tema assenteismo. Un nervo scoperto per Pallotta che viene spesso criticato dalla tifoseria per la sua lontananza. Il presidente ha risposto amaramente sul sito de Il Romanista: «Mi dispiace leggere queste parole. Dice che non sono mai presente a Trigoria, ma io sto lavorando ogni giorno per migliorare la Roma. Ad esempio diversi dirigenti del club sono venuti a Boston questa settimana per discutere il futuro. A volte la prospettiva è migliore se non si è fisicamente sul posto. Ho amato Radja, è un guerriero e un ragazzo molto intelligente. Mi spiace per questo suo stato d’animo». Ex al veleno, e non è la prima volta visto che Pallotta in questi anni ha dovuto replicare a Benatia, Sabatini e Garcia. E ieri pure l’ex ad Gandini ha lanciato un segnale: «Quelli con la Roma sono stati due anni bellissimi, ma ormai vivevamo da separati in casa. Era meglio dividersi».