LA REPUBBLICA (F. BOCCA) - Alla fine, per la Roma, arriva la quarta vittoria consecutiva - Frosinone, Lazio, Viktoria Plzen, Empoli - che significa un terzo posto virtuale a quota 14 punti. Il risultato positivo cancella e spazza via tutte le sofferenze di inizio stagione e anche quelle stesse di Empoli, perché il 2-0 firmato dalle torri Nzonzi e Dzeko è stato meno brillante di quello che possa sembrare. Ma una squadra che vince può anche essere fortunata, per cui andata in vantaggio l’Empoli ha sprecato occasioni clamorose col suo leader Francesco Caputo, che prima ha sparato alle stelle un rigore e poi si è mangiato un altro gol di fronte all’incredulo Olsen. Della vittoria fin troppo larga per la Roma si è reso conto perfino lo stesso Di Francesco: «È vero, potevamo fare meglio e l’Empoli avrebbe meritato di più». Per far capire l’aria che tira Di Francesco sul finale ha dovuto fare sostituzioni per sostenere la difesa e addirittura cambiare ulteriormente modulo.
La partita si presentava già in partenza viscida e scivolosa, con eccessive attese e troppe leggerezze. Ben quattromila tifosi erano venuti da Roma a vedere la squadra di Dzeko & C. che ha ripreso a volare sia in campionato che in
Champions. L’Empoli è un parente stretto della Roma. Luciano Spalletti da Certaldo ha qui il suo feudo, Di Francesco è nato calcisticamente da queste parti, lo stesso Andreazzoli ha trovato qui il suo rilancio personale dopo una appassionata esperienza nello staff tecnico di Trigoria, culminata però, da allenatore reggente, con la Coppa Italia 2013 perduta nel derby. Alla fine sarà lui stesso a rammaricarsi molto per una bella partita dei toscani che però ha fruttato ancora una volta zero punti. Questa singolare contiguità tra Roma e Empoli, che poteva far sembrare la partita una semplice amichevole, nonché le difficoltà della squadra toscana costretta sul fondo classifica, potevano essere la classica trappola improvvisa dove lasciare punti scellerati. Sarà stata la partita di Champions, saranno stati i continui cambi che Di Francesco opera per tenere alto il tono e suddividere lo sforzo, sarà perché la Roma non ha trovato ancora una sua vera stabilità, la partita è stata parecchio più complicata del previsto. La Roma ha masticato per lunghi minuti un calcio lento e poco efficace, ha faticato ad arrivare al tiro e i difensori dell’Empoli si sono alla fine dimostrati almeno più bravi e dignitosi di quelli del Viktoria Plzen.La Roma ha tirato pochissimo nello specchio della porta avversaria, ed è arrivata a sbloccare il risultato di testa soltanto con Nzonzi (undicesimo giocatore della Roma in gol in campionato). L’Empoli ha avuto la clamorosa occasione per pareggiare quando Mazzoleni ha fischiato un rigore per un fallo di mani di Ünder in area. Braccio largo sicuramente ma anche pallone che schizza improvviso da un colpo di Dzeko. Al Var Mazzoleni ha voluto essere fiscale, ma Caputo ha sparato quasi fuori dallo stadio. Di occasioni del genere gli uomini di Andreazzoli se ne sono mangiate altre ancora, e altri pali (7 in tutto) ha collezionato l’Empoli. Di Francesco ha cercato di ricompattare la squadra come meglio poteva, fino a quando Dzeko ha messo almeno al sicuro il risultato. E ora si può guardare solo al terzo posto recuperato.