La Roma incompiuta: tanti giovani e nessun leader

21/10/2018 alle 14:42.
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LA REPUBBLICA (F. BOCCA) - C’è un sentimento infido, probabilmente incosciente, in quando fotografa la situazione della Roma con una frase che arriva a freddo, a oltre un'ora dalla fine della partita persa con la Spal e dopo essere usciti dall'Olimpico, i giallorossi, sommersi dai fischi della curve: «Non riusciamo a fare il salto di qualità in maniera definitiva. Non può essere che alle prime difficoltà non si sia più squadra». Non è tanto la sconfitta con la Spal che brucia, quanto piuttosto il rendersi conto che l'orizzonte della Roma è limitato e che a metà ottobre tutti i progetti sono già forzatamente ridimensionati.

La Roma è una squadra in stato confusionale, in crisi di identità, senza più fondamentali e senza quei riferimenti sicuri che potevano essere magari e che si accapigliavano, o l'energumeno frequentatore di discoteche. Oggi la Roma è una squadra insicura, che all'0limpico disperde buona parte del suo patrimonio: prima di piegarsi mestamente alla Spal di Semplici e Lazzari - e dovevano essere coscienti i romanisti dei rischi, dato il sudore con cui l' aveva vinto a San Siro contro i ferraresi - & C. avevano penato contro Atalanta e Chievo. Senza contare il ko di o l'allarme della vittoria fortunosa di Empoli. Già la scorso anno all'Olimpico la Roma aveva contato ben 6 sconfitte, ma quel che preoccupa è che i punti in meno rispetto a un anno fa sono già 5.

La sconfitta contro la Spal è stata emblematica. ha organizzato il solito turn-over in vista del match di col Cska di martedì, niente , Kolarov, , Schick, il solito trotterellio di mezze punte inconsistenti, per finire travolti prima da un rigore di Petagna (fallo di Luca Pellegrini su Lazzari) e poi una botta di testa di Bonifazi. Nel mezzo e intorno l'ombra di che è tornato a mangiarsi scellerati gol a porta vuota e una traversa di Lorenzo Pellegrini, forse l'unico a non rassegnarsi completamente. Nemmeno di una Spal in dieci per l'espulsione del Milinkovic la Roma è riuscita ad approfittare. L'unico momento di vivacità, un litigio tra e il . è riuscito a vedere una bella Roma fino al gol, ma si tratta di un evidente abbaglio. «Abbiamo il braccino corto - ammette qualcosa la paghi per i tanti giovani in squadra, però al di là dei giovani eravamo più forti, dovevamo vincere. E comunque alle prime difficolta non si può non avere una reazione come si deve». Una specie di rassegnato torpore.