IL MESSAGGERO (S. CARINA) - A Forse non tutti sanno che i polpi hanno tre cuori. Due pompano sangue venoso nelle branchie e uno è responsabile della circolazione nel resto degli organi. Steven Nzonzi, soprannominato il Polpo dai tempi di Siviglia, ne ha soltanto uno che però vale per tre. Il francese, benché ancora non sia al top della condizione, è già quello che nella Roma corre di più: 11,153 chilometri percorsi di media in ogni partita. Anche sabato, contro l’Empoli, non s’è smentito toccando quota 12,025 chilometri.
SILENZIOSO - In silenzio, senza proclami, il francese sta diventando sempre di più il punto di riferimento della squadra. Che ci sia De Rossi o, come in Champions, giochi Cristante, Nzonzi è il catalizzatore della manovra giallorossa. Il fatto di non rubare l’occhio con giocate magistrali, tacchi al volo o aperture di gioco di 60 metri, spesso e volentieri fanno sì che gli venga imputato di essere un giocatore ‘normale’ con l’aggravante di apparire abbastanza macchinoso e compassato. Steven, dall’alto dei suoi 196 centimetri, non è chiaramente un fulmine di guerra ma ha una dote che lo agevola: è sempre al posto giusto nel momento giusto. In soccorso del compagno in difficoltà nel pressing, abile a far viaggiare il pallone ad un tocco non rallentando l’azione, è specializzato nelle cose semplici. Un pregio e non un difetto. Senza contare che, quando serve, è capace di sfruttare la sua fisicità. A Empoli ha vinto 10 duelli in mediana nell’uno contro uno (dati forzaroma.info) ed è stato decisivo anche con il gol di testa dell’1-0. Non è un goleador (il massimo in carriera lo ha toccato nel biennio 2014-2016 con 4 reti a stagione, comprese le coppe, divise tra Stoke City e Siviglia) ma la presenza nelle aree avversarie inizia ad essere una piacevole abitudine anche in giallorosso. Abile a far partire l’azione, Di Francesco lo ha utilizzato come arma tattica nel derby. Quando la Roma pressava alta, la Lazio cercava il lancio lungo per la testa di Milinkovic che però non l’ha presa mai. Al suo posto, c’era il polpo: che fossero di testa o di piede, il biancoceleste è stato annullato dal campo.
SOCIAL SCIVOLOSI - Fuori Nzonzi è molto attivo sui social. Archiviata la storia della chat quando la Roma era in ritiro (a Trigoria hanno giustificato l’accaduto con un bot che gli fa partire lo stesso tweet sul profilo) l’altra sera ha concesso il bis. Quando il profilo del club ha chiesto ai suoi followers chi fosse stato il migliore in campo, il francese non ha avuto dubbi e ha votato per... se stesso. Like più condivisione al post, con tanto di ramanzina scherzosa della società: «Steven, guarda che ti vediamo».