(...) «Non c’è più tempo da perdere – dice scandendo bene le parole il candidato unico alla presidenza federale –, non c’è più nessuno da aspettare». (...). Il piroscafo di Gabriele Gravina non ha isolotti da raggiungere, né ceneri da spargere. Non corre il pericolo di incrociare corazzate nemiche, non rischia di essere affondato, né ora né il 22 ottobre. «Non temo imboscate», assicura a La Politica nel pallone . Scongiurate, dopo l’ora e mezza trascorsa a illustrare al Consiglio della Lega A visioni, approdi, programmi della sua gestione. «È andata molto bene, ho riscontrato un grande senso di responsabilità: siamo tutti consapevoli che se vogliamo il bene del calcio ora dobbiamo lavorare nell'interesse di tutte le componenti», avvisa il presidente della Lega Pro. «C’è grande convergenza e condivisione fra le priorità della Lega di A e e il programma di Gravina», certifica la nota di via Rosellini. (...). Più che gli endorsement, conteranno i voti in Consiglio federale per i provvedimenti che Gravina ha concordato con la Serie A: nuovo format dei campionati, nuovi pesi elettorali, riforma della giustizia, flessibilità degli emolumenti dei calciatori, gestione condivisa del Club Italia, governance federale. La Lega di A rivendica una delle due vicepresidenze (andrà a Gaetano Miccichè, l’altra al presidente Lnd Cosimo Sibilia) e l’indicazione per il ruolo del segretario generale. Nomi non sono stati fatti, certamente non avrà nè il potere nè lo spazio di manovra che ha avuto Michele Uva. (...). Qualcuno non è salito a bordo. Alla fine i Calciatori sono rimasti a terra. Meglio soli che male accompagnati, è la filosofia che ha abbracciato Damiano Tommasi nel momento in cui è tramontata la candidatura Abete, chiamandosi fuori dal patto del 73%. «Ce ne faremo una ragione, mi dispiace. Non hanno voluto che partecipassi al loro Consiglio, avrei spiegato. Non comprendo il comportamento di Damiano, non dovevamo rilanciare insieme il calcio italiano?». (...). A meno di due settimane dal voto, la percentuale di elezione di Gravina oscilla tra il 70 e l’80%. Difficile passare alla prima votazione (serve il 75%), quasi scontato riuscirci alla seconda (66%). Poi, conteranno i voti in Consiglio federale. Con questo consenso, Gravina può fare a meno dei quattro Calciatori, ammesso che decidano compatti per un nuovo Aventino. Gli altri 17 consiglieri dovrebbero votare compatti per le sue riforme. Quando saranno al completo, ovviamente: sui 4 consiglieri dell’Aic – Tommasi, Calcagno, Grazioli, Perrotta – e i 2 della A – Marotta e Lotito – pende la scure dell’incandidabilità (o, nel caso dell’ormai ex a.d. juventino, della decadenza). Il Collegio di garanzia si è già pronunciato, ma si attende un responso definitivo entro lunedì. (...).
(gasport)