IL MESSAGGERO (G. LENGUA) - La macchina organizzativa del Cska Mosca si è messa subito in moto appena il club è stato informato su quanto accaduto ai tifosi russi presso la stazione della metropolitana Repubblica. I rappresentanti della società in Italia, l'Ambasciata e la Russian Football Union hanno preso contatti con i feriti, i rispettivi familiari e le forze dell'ordine italiane, per offrire il massimo dell'assistenza a chi è stato coinvolto nell'incidente: «Alcuni tifosi sono in ospedale in gravi condizioni, il nostro obiettivo è quello di aiutarli. Forniremo il visto, il sostegno finanziario e sostituiremo i biglietti aerei non utilizzati. Il nostro personale è in continuo contatto con chi è rimasto coinvolto. I servizi medici e la Polizia di Roma non hanno lasciato i nostri cittadini senza il sostegno e hanno fatto il loro meglio per aiutarli», scrive il Cska in una nota diffusa ieri pomeriggio.
Il club ha provato a stare alla larga dalle motivazioni dell'incidente su cui è stata aperta un'inchiesta, alcuni testimoni, infatti, avrebbero visto alcune persone saltare sulla scala mobile poco prima del cedimento: «Riteniamo che non sia il momento giusto per giungere a conclusioni premature. I nostri tifosi sono rimasti feriti e ora la massima priorità è la loro salute e il ritorno a casa. Spetta alle autorità della polizia di Roma indagare sulle ragioni per cui le scale mobili della metro di una delle capitali mondiali dove centinaia di migliaia di persone si recano ogni giorno sono crollate e, quindi, hanno messo in pericolo la vita delle persone».
L'ATTACCO - Attraverso Twitter i sostenitori russi si sono difesi dalle accuse e hanno puntato il dito verso le autorità italiane: «Basta bugie, nessuno stava saltando, non siamo né criminali né idioti. Cominciate a domandarvi perché persone che vanno a vedere una partita di calcio tornano a casa con le gambe amputate. L'Italia sta diventando uno dei posti più pericolosi dove andare in trasferta».