Se c’è una parola che fa allargare il sorriso di tutti gli allenatori – o riesce a rabbuiarli come se fossero in una tempesta – quella è essenzialmente una: equilibrio. Ebbene, da questo punto di vista assistere alle partite della Roma all'Olimpico, in questo campionato, è roba da emozioni forti, da sconsigliare ai deboli di cuore. Lo certifica uno studio condotto secondo le categorie ideate da Maurizio Viscidi, coordinatore delle Nazionali italiane giovanili, con la collaborazione di Antonio Gagliardi e Marco Scarpa, tecnici della Nazionale A, sviluppato da Sics. Le categorie in questione sono l’Ipo (Indice di pericolosità offensiva) e Ir (Indice di rischio). Ecco, all'interno di uno studio condotto dal «match analyst» federale Simone Contran sulle prime 8 giornate di campionato, si nota appunto come la Roma in casa brilli per il numero di occasioni potenzialmente pericolose che riesce a creare (...) e zoppichi per via di quelle che concede. (...). C’è da dire che ogni 30 punti – secondo gli indici presi in esame – può esserci potenzialmente un gol. E allora la squadra di Eusebio Di Francesco, grazie ai 67,8 punti di Ipo raccolti di media nelle gare casalinghe, comincia ogni partita potendo virtualmente segnare almeno due reti all'Olimpico. Occhio però perché a sua volta, con una media di 49,25 punti di Ir segnalati, ne potrebbe subire quasi uno e mezzo. Come dire che, per essere una squadra che ambisce ai piani alti della classifica, la forbice tra i due dati dovrebbe aumentare. Ma niente paura, perché proprio le ultime due partite di campionato giocate in casa (...) hanno messo in mostra un cambio di marcia da parte della Roma, (...). Istruzioni per l’uso: come tutte le statistiche (a queste tra l’altro ci sarà da aggiungere il recupero Milan-Genoa), gli indici devono rappresentare degli indirizzi e non delle sentenze, (...).
(gasport)