GASPORT - Quando ha saputo che era tutto fatto, è scoppiato in lacrime: «Lasciare Roma è stato difficile. Ho pianto a lungo, insieme a mia moglie. È giusto essere onesti: io ho fatto una scelta professionale, un passo in avanti per la carriera e la Roma ha incassato una grossa cifra. Con la testa ho deciso di andare al Liverpool, ma il mio cuore era ugualmente pieno di lacrime. (...)». Alisson Becker oggi compie 26 anni e domani torna a giocare in Italia, a Napoli, con il suo Liverpool. È il portiere più forte del mondo, il secondo più pagato di sempre (...). Ma è soprattutto un ragazzo (...) pieno di sentimenti nobili. Le lacrime al momento di lasciare Roma lo descrivono con esattezza.
Alisson, aveva mai pensato di restare a Roma per sempre?
«Mi è passato tante volte per la testa, perché stavo benissimo a Roma. Ma quando un calciatore sceglie dove giocare, il discorso è più ampio. Io ho grandi ambizioni, il Liverpool anche e adesso gioco nel campionato più importante del mondo».
La A è lontana dalla Premier?
«Non tanto. È solo differente. Meno intensa. Però io in Italia ho imparato tanto grazie al preparatore Marco Savorani che è stato fondamentale nella crescita mia e di Szczesny. È una delle persone più importanti della mia vita, mi ha aiutato dentro e fuori dal campo».
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La vittoria nel derby può cambiare la stagione della Roma?
«Il derby cambia tutto. Le difficoltà iniziali erano logiche, vista la partenza di giocatori importanti. Ma i nuovi acquisti sono bravi e quando avranno capito cosa vuole Di Francesco arriveranno i risultati».
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In Premier le vostre rivali sono City e Chelsea. In Champions?
«In Europa molte squadre possono vincere. Il calcio ti sorprende sempre, chi avrebbe ipotizzato la Roma in semifinale l’anno scorso? La Juve era già fortissima e ha preso Ronaldo: mi spiace non sfidarlo in campionato, magari accadrà in Champions. Sono ammirato dalla mentalità vincente di CR7, oltre che dal talento».
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È più calda la Kop o la Sud?
«Bella sfida. Sono tifoserie fantastiche che hanno pochi rivali nel mondo. La Kop la senti, è lì, ma quando la Sud è piena è uno spettacolo».
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