IL MESSAGGERO (G. LENGUA) - Tra le priorità di Monchi dello scorso mercato estivo c'era di quella di trovare un degno erede di De Rossi, permettendo a Daniele di vivere con serenità il suo ultimo anno di contratto (forse) con la Roma. Obiettivo raggiunto, Steven Nzonzi oggi contro il Chievo partirà titolare così come è accaduto a Milano, ma questa volta senza il capitano romanista che resterà in panchina a guardare in attesa del test di Champions al Bernabeu. El pulpo, così lo soprannominò Sampaoli al Siviglia per come recupera e gioca i palloni, sta ritrovando lo stato di forma dopo il Mondiale con la Francia: il ritardo nella condizione fisica è dovuto proprio alla Coppa del Mondo che lo ha trattenuto in Russia fino al giorno della finale, 15 luglio, posticipando la preparazione estiva. L'ex Siviglia è atterrato nella Capitale il 14 agosto, a soli 5 giorni dalla prima di campionato contro il Torino, ma a distanza di un mese Di Francesco gli ha già trasferito la sua idea di gioco: non è un caso se a Milano sia stato tra i migliori in campo, se non fosse stato per quel passaggio sbagliato (e sfortunato) all'ultimo istante che ha compromesso l'intera partita. Nzonzi per la prima volta titolare all'Olimpico, davanti a 40 mila spettatori, un modo per riscattarsi e dimostrare a un pubblico affamato di risultati che Monchi non si è sbagliato.
LA BESTIA - È stato proprio il direttore sportivo spagnolo a credere per primo in lui portandolo al Siviglia per 10 milioni di euro, ma la sua esperienza in Andalusia non cominciò nei migliori dei modi al punto che lo stesso Nzonzi chiese quasi immediatamente la cessione. Il Siviglia, però, lo aspettò e La Bestia (soprannome affibbiatogli questa volta dal presidente Pallotta) ha ripagato la fiducia in termini di presenze e prestazioni. È esattamente questo il punto forte del francese: in 12 anni di carriera ha perso una decina di partite per infortunio, giocando in totale 395 match. L'uomo giusto al momento giusto che può aiutare la Roma a risollevarsi dopo un inizio non esaltante: accanto a lui ci saranno Lorenzo Pellegrini e Cristante (una chance se la gioca anche Zaniolo), il modulo iniziale sarà il 4-3-3, ma nulla vieta a Di Francesco di mutarlo in corsa in un 4-2-3-1.