IL MESSAGGERO (G. LENGUA) - Il 4-3-3 di Di Francesco torna di moda al Ciro Vigorito contro il Benevento che ha festeggiato con un 2-1 i suoi 89 anni: il tecnico della Roma mette da parte gli esperimenti e rispolvera il modulo che è più congeniale alle sue idee di calcio, nonostante l'assenza dei 13 nazionali. Eusebio ha fatto a meno sia di Perotti e Florenzi infortunati, ma anche di De Rossi rimasto a Trigoria; al suo posto c'è Fazio, che prova a improvvisarsi regista con risultati mediocri. Al fischio d'inizio, la linea difensiva formata da Karsdorp (sostituito nella ripresa per una contusione all'anca), Jesus, Marcano e Santon; a centrocampo torna Pastore mezzala sinistra, mentre a destra c'è Coric. Il croato è ancora acerbo, ma ha un ottimo piede a cui l'allenatore ha affidato punizioni e calci d'angolo. In attacco D'Orazio, Celar ed El Shaarawy.
ROMA IN BAMBOLA - Bisogna attendere il 17' del primo tempo per vedere il primo tiro in porta della Roma: un bel destro di Coric che il portiere blocca senza troppi problemi. Di Francesco in panchina si sgola perché la squadra fatica a fare i movimenti provati in allenamento, gli uomini in campo appaiono stanchi e a tratti lenti nonostante Bucchi abbia schierato una formazione con 7 cambi rispetto al pareggio contro il Lecce in campionato.
Difficoltà certificate nel post partita anche da Santon: «Avendo tanti giovani quando arrivi in ritardo sul pressing alto saltano tutti i meccanismi. Oggi tante volte ognuno andava per conto suo. Soprattutto nel secondo tempo abbiamo fatto fatica. La Juve? Primo o poi bisogna fermarla».
DOMINIO - I padroni di casa nella ripresa non si fanno problemi a sfruttare le incertezze della Roma e in poco più di 30 minuti trovano i due gol della vittoria: il primo arriva per un errore di Jesus che generato un batti e ribatti in area, sfruttato da Insigne per aprire le marcature; sul secondo sono maggiori le responsabilità di Fuzato che non blocca un tiro di Buonaiuto dalla destra e lo respinge sui piedi di Asencio che di piatto trova il 2 a 0. A sorprendere nella ripresa, oltre al doppio vantaggio del Benevento, il quarto ruolo in cui Di Francesco schiera Pastore: dopo aver giocato mezzala, esterno d'attacco e trequartista, l'argentino si trova a fare il centravanti, ma con scarsi risultati (intanto Schick ieri ha segnato con la sua Nazionale). Ad accorciare le distanze ci pensato Bucri, che sfrutta un'incursione in un'area con tiro di El Shaarawy (tra i migliori del reparto offensivo), Puggioni respinge sui piedi del giovane classe '01 che ha messo la palla in rete.