IL TEMPO (E. MENGHI) - Il ritiro di una volta, ma molto lontano da casa. «Sono contento, al di là del fatto che è un po' lunga...», sorride Di Francesco, che alla seconda tournée negli Usa ha trovato i giusti equilibri: «Gli spostamenti creano un pochino di problemi negli adattamenti agli orari, ma sottolinea il tecnico dopo l’esperienza dell’anno scorso sono migliorate molte cose nelle strutture e nella programmazione degli allenamenti. La differenza è che a Trigoria lavoravi a casa, con continuità». I giallorossi rientreranno nella capitale giovedì, saluteranno l’America con l'amichevole contro il Real Madrid nella notte tra domani e mercoledì (2.05 ora italiana). Potrebbe perdersi il gran finale Luca Pellegrini, l’unico da valutare per la partita, mentre Perotti che ieri nell’ultima seduta a Boston si è allenato a parte sarà di nuovo in gruppo oggi per la doppia seduta prevista in New Jersey, dove la squadra è sbarcata ieri (giocatori in aereo, staff in treno). Hanno recuperato, invece, Karsdorp, Under e Coric, pronti a sfidare i Blancos. Il domani passa da loro, i giovani talenti su cui la Roma ha scommesso tanto e ha affidato a Di Francesco, che quando tocca il tema futuro è schietto: «Sono qui e mi auguro di rimanerci il più possibile, ma solo l‘ipocrisia ti porta a dire che starai sempre nella stessa squadra. Siamo professionisti, un giorno siamo qua, un giorno da un'altra parte". Pallotta, comunque, l'ha blindato fino al 2020 e non è certo un pensiero tanto onesto a mettere in discussione l‘essere romanista di Eusebio, che spera di portare il club ancora in alto in Europa: «Il mio rimpianto è l'andata col Liverpool, ma possiamo rifarci»