Con un tacco da cineteca Javier strega l’Olimpico

28/08/2018 alle 13:41.
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Un portentoso fascio di lu­ce illumina il cammino della Roma: lo irradia Javier Pastore, e chi altrimenti. Passano appena 74’’ e il «Flaco» incanta la platea con un colpo di tacco vincente da cineteca, poi il «maleducato del calcio» (definito così dal c.t. dell’Ar­ gentina Diego Armando Mara­dona alla vigilia del Mondiale in Sudafrica nel 2010) disegna pure un tracciante da piazzato per il tocco di sotto­ porta del 3­3. E la Roma rialza la testa [...]. Nella serata in cui l’attacco dell’altro mondo è per lunghi minuti quello dell’Ata­lanta di Emiliano Rigoni, alla fine Pastore si prende la scena e il cuore dell’Olimpico rian­nodando il filo tattico con l’Hu­racan elettrico di Angel Cappa, quella squadra argentina che nel 2009 diventò all’improvvi­so un lampo di bel gioco durato appena 19 partite: cioè fino a quando Javier rimase in squa­dra accanto a talenti quali Bo­latti, Arauco e Defederico, lun­go il sentiero del 2° posto del Clausura di quell’anno. Perché il tecnico Eusebio ieri lo ha rimesso nella posizione a lui più congeniale dopo l’esordio contro il Torino: esterno alto a sinistra in avvio, pronto a spostarsi in mezzo, dove poi stabilmente ha gioca­to nella ripresa infuocata di ie­ri. [...]

E all’Olimpico lui l’ha fatto, il Pastore. Non ancora a pieni giri, magari. Ma servendo sempre quella palla col contagiri (come in occasio­ ne del prezioso assist non sfruttato appieno da Schick nel finale) di cui la Roma avrà sempre bisogno d’ora in poi: "Nel secondo tempo, siamo scesi in campo con un’altra vo­glia, con più carattere". [...] Con un Pastore che da ieri ha cominciato a guidare il suo gregge.

(Gasport)