Debutterà a Torino in campionato, la Roma, giocherà i derby a settembre e marzo, andrà in casa della Juventus tre giorni prima di Natale e chiuderà all’Olimpico con il Parma. La speranza di James Pallotta è che dopo 6 anni di presidenza (e 7 di gestione americana) a Trigoria arrivi quel trofeo che manca dal 2008. Ci spera, il presidente, che a Radio Sirius XM, negli States, ammette: «Stiamo cercando di costruire una squadra più forte partendo dalla base che già abbiamo». (...) Ma il presidente della Roma non può non partire da quella ciliegina sulla torta, Malcom, sfumata quando oltre 200 tifosi lo stavano aspettando a Ciampino: «Il Barcellona è intervenuto in maniera poco etica. La mattina Monchi era in video conferenza con l’agente, che definirei uno sciocco, e l’accordo era fatto. Abbiamo le prove legali. Ieri (mercoledì, ndr) il Barcellona ci ha chiesto scusa per Malcom, ma non le accetto, a meno che non ci vendano Messi». (...) Il primo agosto la Roma affronterà proprio il Barça a Dallas, lui dovrebbe essere sugli spalti, i tifosi vorrebbero che annullasse la partita, ma Pallotta ci tiene a chiarire che il lato sportivo è una cosa e quello commerciale un’altra: «Con il Barcellona non sono chiusi i rapporti». (...) Due i pezzi da novanta ceduti, Nainggolan e Alisson. «Settanta milioni per un portiere sono tanti, siamo seri. Per quanto riguarda Radja, abbiamo dovuto fare una scelta, ci sono diversi aspetti che abbiamo tenuto in considerazione, Di Francesco ha deciso che era il momento». (...)
(corsera)