(...) Il fondo Elliott, durante il suo impegno nel Milan, ha inizialmente scelto una strategia attendista. Poi, scoperto il bluff di Mister Li, ha preso il controllo della partita. Poker, quattro carte uguali e possibilmente vincenti: sono quelle che la famiglia Singer conta di ritrovarsi in mano una volta portate a compimento le prime quattro sfide della sua gestione rossonera, (...). Non sarà semplice, perché toccherà giocare su più tavoli, collegati l’uno all’altro. Il primo è interno, nascosto nelle stanze di Casa Milan: dopo Leonardo, c’è un management da completare. Sarà il passo necessario per accedere al secondo tavolo: rafforzarsi con colpi «alla Higuain» è importante, ma qui evidenziamo le condizioni economiche che lo renderebbero possibile. Ci si sposta sul terzo, quello dei big da trattenere: l’ossatura della squadra non va smantellata, le cessioni – pur necessarie – andranno calibrate bene. Perché c’è una quarta e ultima partita da giocare con la Uefa: rientrare nel Fair play finanziario è un «must», altrimenti per vincere non basterà neanche il miglior pokerista del mondo. (...) per mandare a regime il motore occorre che tutti i posti di comando siano occupati. Il Milan in questo momento ha due posizioni di rilievo vacanti: quella dell’amministratore delegato e quella del direttore sportivo. L’a.d. è saltato sabato mattina, quando l’assemblea dei soci ha approvato la delibera per la rimozione immediata di Marco Fassone. La poltrona di d.s. sarà libera da stasera, nel momento in cui Massimiliano Mirabelli uscirà dall’ufficio del neo presidente Paolo Scaroni dopo aver chiuso il suo rapporto col club. (...) L’area sportiva in pratica ha già vissuto il cambio della guardia, con l’arrivo di Leonardo nelle vesti di direttore tecnico. (...) Leonardo, nel mese scarso che resta a disposizione per il mercato, dovrà occuparsi di portare avanti i 3-4 acquisti preventivati e alcune cessioni fra giocatori di prima fascia e meno celebri. Con chi? Sul nome del nuovo direttore sportivo è filtrato pochissimo, più che altro perché non sarebbe ancora iniziato un vero e proprio casting. (...) La rosa dei candidati per il ruolo di amministratore delegato si sarebbe ridotta a due nomi, Ivan Gazidis e Umberto Gandini, dal momento che Michele Uva è intenzionato a proseguire il percorso già avviato con Uefa e Figc. E sono due anche gli scenari: una figura da a.d. classico oppure una diarchia, con Gazidis delegato alla parte amministrativa e finanziaria, e Gandini a quella sportivo-istituzionale (in particolare i rapporti con la Uefa). Un’idea che a Elliott piace. (...).
(gasport)