LEGGO (F. PASQUETTI) - Lo scandalo dello Stadio della Roma si ingrossa. E arriva fino agli scranni di Palazzo Chigi. Al punto da chiedere l'intervento del premier Giuseppe Conte. «Non c'è un caso Roma - le parole del Primo ministro - esiste in Italia un caso corruzione sul quale dobbiamo sempre stare attenti, dobbiamo lavorare noi regolatori, le autorità come l'Anac e l'autorità giudiziaria ognuno nell'ambito delle sue competenze».
Nel frattempo l'inchiesta continua e si arricchisce di protagonisti. L'ultimo in ordine di tempo è il sovrintendente Francesco Prosperetti. E Luca Lanzalone? Il fedelissimo del M5S, da mercoledì agli arresti domiciliari, ha lasciato la presidenza di Acea. Esattamente come aveva fatto il capogruppo grillino, Ferrara.
Ma ieri è stata anche la giornata della Raggi. La sindaca, evidentemente turbata dalla vicenda in cui si era spesa in prima persona, ha sparato a zero contro tutti. «Io non ho badanti - ha detto ospite di Bruno Vespa a Porta a Porta - ogni giorno mi attribuiscono badanti o tutor, le sembra che io abbia bisogno di un badante? Se sono riuscita a resistere due anni alle ondate di fango... cosa che con nessun altro sindaco di Roma. Che fine farà lo stadio? Non lo sappiamo. Gli atti della procedura sembrano tutti validi». E ancora: «Mi attaccano perché sono donna».
E infine: «Io ho notato un accanimento mediatico su Roma e la Raggi e non sono neanche indagata. Civita, ora consigliere, era ex assessore di Zingaretti, possiamo dire il suo braccio destro e non c'è stato un riferimento. Parliamo di stadio e lei oggi invita me. Io mi aspetto che domani inviti anche Zingaretti e poi Berlusconi come referente di Palozzi». Intanto l'inchiesta va avanti e alla lista degli indagati mancano ancora altri 10 tasselli.