Mediapro è fuori gioco. Nuova base asta da 1,1 miliardi

06/06/2018 alle 13:21.
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LA REPUBBLICA (M. MENSURATI) - La fine della telenovela spagnola si consuma silenziosamente in una pausa dell’assemblea della Lega di serie A. I presidenti a favore di Mediapro che stanno valutando un ultimo disperato blitz ne approfittano per contarsi. Ma la conta finisce presto, arrivano a due, forse tre. Game over. Il sogno di Jaume Roures, patron della società di , e Marco Bogarelli suo amico e ideologo dell’intera operazione, si schianta contro l’ultimo niet dell’assemblea.

Volevano rivoluzionare il modo di vendere il calcio in Italia, tagliare fuori Sky, di fatto, e portare le partite direttamente agli utenti attraverso un canale costruito insieme alla Lega calcio. Ma il loro progetto non era stato costruito in maniera adeguata e soprattutto aveva due enormi punti deboli: il primo era l’aver partecipato a un bando che prevedeva tutt'altro, e cioè il solo diritto a intermediare la vendita con i broadcaster; il secondo era la mancanza di soldi. Già perché la Lega avrebbe cominciato a ragionare di un tema del genere solo dopo il pagamento, a titolo di garanzia, di 1,3 miliardi di euro a stagione per tre stagioni. E invece gli spagnoli, soprattutto dopo l’accordo Sky-Mediaset e le decisioni del tribunale non hanno trovato sponde bancarie.

«Niente soldi, niente diritti tv», hanno detto ieri i presidenti dei club, dopo aver ritenuto irricevibili i documenti con i quali da speravano di sostituire le suddette garanzie.
La Lega ha dunque tirato dritto sulla strada del terzo bando. Base d’asta 1,1 miliardi a stagione (ma sarà molto se si arriverà a 970 mln). Lo schema pubblicato subito dopo sul sito è quanto di più aperto si possa immaginare, chiunque sia interessato ad acquistare i diritti tv della A per il prossimo triennio vi può partecipare. Lo schema di vendita, in questa prima fase prevede sia la possibilità di procedere per piattaforma ( satellitare, digitale terrestre, iptv e ott) sia per esclusive. Di sicuro parteciperanno Sky e Mediaset, quasi certamente Perform (che vuole fare la Netflix del pallone), da vedere cosa deciderà Tim. Subito dopo la decisione della Lega, Mediapro ha tentato l’ultimo clamoroso colpo di scena, sparando sulle agenzie di stampa un’offerta “da presentare in trattativa privata” da 6,6 miliardi di euro nei prossimi sei anni. Che poi sarebbero 1,1 miliardi di euro l’anno, cioè la base d’asta del bando appena emesso. La proposta è stata ufficiosamente definita “risibile” da fonti della Lega. La Melandri prevede una vendita di triennio in triennio. E il partner si è dimostrato inaffidabile, oltre a essere sulla soglia di un contenzioso legale con la Lega. «Al prossimo giro – scherzavano i presidenti mentre lasciavano l’assemblea – proporranno la flat tax».