L'altro business, il costruttore e l’avvocato: accordi anche nel settore delle energie alternative

18/06/2018 alle 16:33.
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LA STAMPA - Tra gli interessi del costruttore Luca non c’era solo lo ma anche il settore energetico. Dalle carte dell’inchiesta spunta la società Energia Alternativa srl, partecipata dal gruppo insieme ad Angelo Jacorossi, 85 anni, che ne è anche l’amministratore delegato. Sentito dagli investigatori, Jacorossi racconta la storia della società. Energia Alternativa entra in contatto con la pubblica amministrazione nel 2008 quando diventa socia di Acea nella Ecogenaspa. Si tratta di una joint venture per lo sviluppo dell’attività di cogenerazione.

Nel 2014, però, la partecipazione di Energia Alternativa viene ceduta in toto ad Acea. L’atto notarile prevede che una parte del prezzo non venga direttamente pagato da Energia Alternativa ma venga accantonato in un deposito bancario vincolato fruttifero. La cifra non è di poco conto: 750.000 euro. Dopo un po’ Energia Alternativa chiede lo svincolo della somma. L’Acea però rifiuta: a suo dire mancano tutte le autorizzazioni. Si va avanti quattro anni. Quindi ci si blocca di nuovo: Ecogena chiede che le vengano riconosciuti i costi sostenuti per ottenere le autorizzazioni e che vengano decurtati dalla somma vincolata. È nel 2018 che la situazione si sblocca. Energia Alternativa, lo ricordiamo, è partecipata dal gruppo del costruttore , mentre l’Acea è in quel momento nelle mani dell’avvocato Luca Lanzalone che, ormai grazie all’inchiesta, sappiamo che si sentivano quasi quotidianamente. Racconta Jacorossi: «Siamo arrivati a un’ipotesi transattiva che viene firmata il 28 marzo». In pratica, secondo questo accordo, è l’azienda pubblica Acea a farsi carico del versamento di centinaia di migliaia di euro.