IL MESSAGGERO (M. FERRETTI) - L'appuntamento è per domani mattina a Coverciano. Comincia il corso per diventare allenatore riservato a ex calciatori professionisti. Duecentodieci ore di lezione fino al 19 luglio quando, dopo un esame, i partecipanti riceveranno (o no...) il patentino Uefa B e Uefa A, che darà loro la possibilità di guidare tutte le formazioni giovanili comprese le Primavera e le prime squadre fino alla Serie C. Con l'Uefa A, inoltre, sarà possibile essere tesserati come allenatori in seconda sia in Serie A che in Serie B. Fin qui la teoria. Poi, però, c'è la pratica, intesa come elenco dei partecipanti. E qui scatta la curiosità, perché nella lista ci sono due campioni del mondo, Andrea Pirlo e Alberto Gilardino, poi, tra gli altri, un certo Gabriel Omar Batistuta. Roba da leccarsi i baffi, o no? Completano l'elenco Daniele Bonera, Paolo Cannavaro, Jose Antonio Chamot, Matteo Contini, Francelino Matuzalem, Paolo Montero e Thiago Motta. Ce n'é per tutti i gusti. E per tutti i tipi di calcio.
PROVE DI TATTICA Chiudiamo gli occhi e proviamo ad immaginare, ad esempio, la filosofia mister Pirlo. Facile associare al volo un calcio ragionato, geometrico, magistrale; fatto di tecnica raffinata e di tattica elevata all'ennesima potenza ma anche di improvvisazioni, possibilmente maledette. Pensi, poi, a mister Batistuta e ti immagini un calcio votato all'offensiva, magari poco raffinato ma molto potente, con la ricerca del gol un gradino sopra tutto il resto. Mister Thiago Motta non potrà che privilegiare un calcio tecnico, magari a marce basse e con ritmi compassati. Pensi anche a mister Montero e ti immagini un calcio tosto, scorbutico, ultra difensivo senza mezzi termini, tipo o palla o gamba. Molto simile, ma non uguale, a quello ipotizzato per mister Paolo Cannavaro, altro profeta del non gol. Ma, chissà, forse sono soltanto suggestioni d'inizio giugno. E magari la realtà sarà molto diversa dalle chiacchiere fatte a tavolino.
I VECCHI RUOLI Nulla ci vieta di sognare, nell'attesa, che mister Gilardino sia destinato a proporre un calcio speculativo, essenziale, concreto e cinico com'era Gila da centravanti. Singolare, se mai, che su dieci candidati ci siano cinque ex difensori, nessun ex portiere, due ex centravanti e tre ex centrocampisti. Volendo esagerare, e mancando un po' di rispetto a Pirlo, nessun trequartista o rifinitore: come se nel calcio italiano (che verrà) sia stata bandita la fantasia. Ma forse è soltanto una brutta sensazione, intrisa di pessimismo. Si attendo smentite, più tattiche che tecniche.
I nuovi mister del calcio
03/06/2018 alle 14:01.