LA REPUBBLICA (M. PINCI) -
Silenzio in sala (Roma)
Il romanista ha passato il sabato sera a sperare in uno sgambetto del Sassuolo all’Inter per esser certi della Champions e viene accontentato. Poi che la Lazio non batta il Crotone. E pure qui è stato accontentato. In cambio, la sorte gli chiede l’impossibile: scegliere se augurarsi che in Champions vada il “nemico” di Totti, Spalletti, o gli altri, dove i “nemici” sono molti di più.
“Scusi, chi ha fatto palo?”
In ogni caso, sui social si intuisce che la scelta non mette troppa ansia. Anzi, l’impressione è che lo spettacolo verrà consumato in una plurima rivisitazione della celebre scena di Fantozzi che si prepara a vedere Inghilterra-Italia: quella del programma formidabile con vestagliona di flanella, tavolinetto davanti al televisore, frittatona di cipolle e familiare di peroni ghiacciata. Senza neanche il rischio che telefoni Filini.
Wenger anch’io
Alla Roma sono sempre attenti a ciò che succede nel mondo e così per l’addio di Wenger all’Arsenal compare un messaggio affettuoso: «Buona fortuna Arsenal, allenare una squadra per 22 anni è un risultato incredibile». Ed è vero, visto che Pallotta ha cambiato 6 allenatori in 7 anni. Speriamo che a Di Francesco non possa suonare minacciosa.
Cinque anni in Champions
In realtà mister Eusebio non ha nulla da temere. Non fosse altro perché oltre alla semifinale di Champions ha pure garantito la qualificazione alla prossima Champions, che preliminari compresi sarà la quinta partecipazione consecutiva, e in 91 anni di storia non era mai successo. E in un mondo in cui il nome nuovo è Abete, qualunque novità è già una bella notizia.