Diritti tv, si studia una terza via

25/05/2018 alle 14:32.
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In attesa della prossima assemblea di lunedì, le ore scorrono in modalità apparentemente interlocutoria. Eppure i telefoni sono bollenti perché l’intero sistema calcio è condizionato dal grande caos dei diritti tv della Serie A. La Lega li ha venduti a Mediapro per 1050 milioni a stagione (Sky e Mediaset si erano fermate a 830), ma l’intermediario spagnolo si è visto bocciare il bando di rivendita dal Tribunale di Milano e, aspettando il reclamo del 7 giugno, non ha fornito le garanzie finanziarie richieste. I presidenti del massimo campionato sono spaccati. Da un lato chi chiede la risoluzione del contratto con Mediapro per riprendersi i diritti e rivolgersi direttamente al mercato, dall’altro chi temporeggia in modo da continuare a praticare la strategia dei due forni e non «consegnarsi» a una Sky sempre più dominus del panorama audiovisivo italiano.

A questa seconda schiera appartiene Urbano Cairo, che mercoledì si è astenuto col suo Torino assieme a Cagliari, , Milan e Udinese, con Chievo e Lazio assenti, mentre a favore della risoluzione (quorum a 12) hanno votato Atalanta, , , , , , Roma, Sampdoria, e Spal. Ieri il patron granata ha parlato alla Gazzetta, a margine del Giro d’Italia e puntualizza: «Non faccio il tifo per nessuno, faccio il tifo per una cosa sola che è la Lega e per il fatto che i diritti televisivi vengano valorizzati adeguatamente. Non ho nessun interesse che non sia l’interesse che ha il Torino come squadra di calcio per la sua quota di competenza dei diritti tv. La cosa che conta di più è arrivare a una decisione che sia quella giusta e che sia condivisa dalla grande maggioranza dei club. Ed è importante che si mantenga una certa concorrenza in chi acquista i diritti perché è la via per valorizzarli nella maniera più adeguata possibile». [...]

A meno di tre mesi dal via del prossimo campionato, il rischio forte è che tutti si facciano molto male: Mediapro, Sky, la stessa Lega. Alcuni club sperano in un compromesso, una sorta di terza via tra la rottura con Mediapro e il contestuale abbraccio a Sky e la conferma del contratto con gli spagnoli, di fatto impossibilitati a commercializzare i diritti. Sottotraccia si lavora a un armistizio, attraverso una risoluzione consensuale del contratto Mediapro-Lega e trattative parallele di via Rosellini con gli spagnoli e Sky. Lo sbocco potrebbe essere un accordo-ponte per un anno o una vendita per il triennio ma con la facoltà per la Lega di uscire al termine della prima stagione: la soluzione temporanea non estrometterebbe l’emittente di Murdoch e consentirebbe ai club di lavorare con Mediapro al canale tematico. [...]

Nel frattempo lunedì verranno esaminate le nuove coperture finanziarie di Mediapro, che ha promesso di versare 186 milioni a titolo di garanzia, in aggiunta alla rata da 203 milioni di luglio (nella tarda serata di ieri si è concluso il cda della capogruppo Imagina). [...] Dal canto suo Sky continua a manifestare il suo impegno a offrire, assieme a Perform, tra 950 e 970 milioni. I club sono a un bivio e restano, al momento, profondamente divisi. Prima o poi dovranno ricompattarsi.

(Gasport)